mercoledì 1 febbraio 2012

Lanterna gialla (25)

Film n. 25




La morte corre sul fiume (The Night of the Hunter)
di Charles Laughton
con Robert Mitcuun, Shelley Winters



Prima e unica regia dell'attore Charles Laughton, un capolavoro che forse l’ha condizionato e glia ha impedito di ripetersi.
Il film si svolge in Virginia degli anni trenta, lungo il fiume Ohio: il fiume è uno dei protagonisti, forse il più angosciante. Ben Harper, condannato a morte per aver preso parte ad una rapina che ha provocato l'uccisione di due uomini, prima di essere catturato, riesce a nascondere il bottino. Rivela la posizione solo ai due figli, John e Pearl, di dieci e cinque anni. 


In prigione, Harper divide la cella con Harry Powell, un sedicente fantomatico predicatore evangelico con la scritta "LOVE" tatuata sulle nocche della mano destra e "HATE" su quelle della sinistra. Questi tenta di estorcere ad Harper il nascondiglio del bottino, ma l'unico indizio che riesce ad ottenere è una citazione della Bibbia che Harper mormora nel sonno: "e un bambino li condurrà".

Sicuro che figli di Harper sono i soli a conoscere il nascondiglio del bottino Powell, dopo essere uscito di prigione, corteggia e sposa Willa, la vedova di Harper …
Film di ispirazione espressionista per le scelte illuminotecniche, la recitazione degli attori, le similitudini, i rimandi  e le coincidenze con altri film cronologicamente espressionisti.

Credo che l’espressionismo non sia solo una scelta stilistica, è anche funzionale alla suspense. Come esempio l'immagine con l'ombra incombente di Powel, ma soprattutto si ricordi la sequenza in cui il vecchio scopre il cadavere di Willa legata all'auto sul fondo del fiume. I  capelli della donna si confondono con le alghe: un’inquietante immagine preraffaellita.
I primi piani sulla bambola bigotta cancellano il contesto, il panorama, gli attori: noi vediamo solo la bambola, ma Harper, che non sa, non la considera. Questa è vera suspense!

Willa è interpretata magistralmente sopra le righe da Shelley Winters. Laughton mostra quasi tutte le figure femminili come ingenue e stupide.  E’ la famosa  misoginia del regista o è uno stratagemma per creare suspense?
Alcune scene, dove Harper compare all’improvviso, sono come due sequenze sovrapposte: lo spettatore ne esce straniato.  Film complesso e polifonico dove confluiscono vari percorsi: la storia nera, il racconto infantile e fiabesco, il contesto ingenuo di una comunità indifesa.  

Voto *****/5
Film a seguire 

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