martedì 21 febbraio 2012

Lanterna gialla (33)

Film n. 33



La donna fantasma (Phantom Lady)
di Robert Siodmak
con   Franchot Tone,  Ella Raines, Alain Curtis

  
Siamo nel 1944: le locandine dei film noir sono tutte con toni verdi e gialli. Chissà perché? Scott Henderson, un ingegnere (Curtis) esce di casa dopo un violento litigio con la moglie, incontra una sconosciuta al bar e trascorre con lei la serata. Quando rientra a casa, trova la moglie assassinata e la polizia che lo accusa formalmente di uxoricidio: verrà condannato dal tribunale ma la sua segretaria cercherà di ritrovare la donna misteriosa con cui il principale ha trascorso la fatidica serata e, di conseguenza, il misterioso autore dell'omicidio. L'unico segno di riconosciemento della misteriosa donna: un cappello vistoso ed eccentrico.
Da un romanzo (1942) di Cornell Woolrich (firmato William Irish) un film noir che riesce a coniugare l'espressionismo tedesco e l'ambiente americano. Gli evidenti difetti di sceneggiatura sono riscattati dalla regia. Se poi si pensa che è tutto girato in studio, la bravura di Siodmak è ancora più apprezzabile. Splendida sequenza di jazz con Elisha Cook Jr. alla batteria.


Mi piace ricordare questo attore poco noto (ha fatto solo il comprimario), ma è stato nel Cavaliere della valle solitaria, Rapina a mano armata, Il mistero del falco e Il grande sonno, più un'altra quarantina di titoli. A volte le guide del cinema neppure lo citano!
Il bizzarro cappello d'alta moda dell'inizio diventa il deus ex machina dell'intrigo.

Atmosfere ispirate da Hopper, solitudini angosciate e angoscianti. Asfalto bagnato che riflette le luci di incerte illuminazioni: si creano ombre incombenti. Lo spettatore straniato e incerto è trascinato (emotivamente) in un’atmosfera dai toni alterati, dalle prospettive deformate da una sapiente scelta di obiettivi. La fotografia molto contrastata (si direbbe un film in biancobianco&neronero) da un senso di claustrofobia sì che lo spettatore si sente minacciato. Il tutto per rendere lo stato d’animo del protagonista immerso in un mondo deviato. Siodmak si dimostra un maestro e sarebbe bene che fosse studiato.
Voto ****/5

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