martedì 10 luglio 2012

Galleria gialla (34)




N. 34
Idamo Butini 
(figlio di Oscar Montani)
Biografia essenziale
Idamo Butini, come si legge ne La ragazza dello scambio (Romano ed.), è medico condotto in una condotta supplementare di Montevarchi. Eroe dell’Isonzo con medaglia e ferita a una gamba, ha completato gli studi a Firenze durante la sua convalescenza all’Ospedale Militare Territoriale di Villa Natalia, in via Bolognese 106. Rimasto orfano da ragazzo lo ha “adottato” la zia Ida, energica vedova di un ufficiale di cavalleria, che gli fa da seconda madre. La zia lo ha anche allevato al gusto per le indagini con le letture dei primi racconti e romanzi di Sherlock Holmes. Ama il cinema, la moto, il biliardo e le donne. Per aver maggior libertà continua a prestare servizio volontario a Villa Natalia, Montevarchi gli sta un po’ stretto. Per “dovere” deve svolgere analisi forensi su vittime di delitti, quando può indagare si appassiona.

Carattere e psicologia
Giovane di bell’aspetto (qualcuno diceva che assomigliava a un giovane attore del cinematografo ...), gioviale, amante della compagnia degli amici, si gode la vita cercando di dimenticare i traumi delle trincee. E’ affascinato dalle donne. Più che dalla loro bellezza, dal mistero che a volte aleggia su di loro. A volte più che il mistero può sedurlo l’aspetto fisico, a cui non sa resistere, allora la storia è fuggevole. Onesto e rigoroso, anche se un po’superficiale, riesce a stabilire forti legami di stima e di amicizia con gli altri uomini. Avverte il cambiamento di quegli anni e cerca di mettersi dalla parte giusta. Veste sportivo (la Guzzi lo impone), ma alla domenica si mette elegante e calza anche il cappello.

Abilità
Tenace, attento e curioso. Quando fiuta una traccia non la molla e cerca, con la determinazione di un segugio, di saperne di più. Utilizza, con richieste mirate, le competenze degli amici. Ascolta anche le indicazioni della zia ida, che, grazie a una rete di informatrici paesane, ha spesso l’idea vincente.

Metodo
E’ un dilettante che utilizza la scienza medica per interpretare il delitto. Utilizza abduzioni cognitive e sviluppa l’analisi fino al particolare decisivo. Lo sostiene in questo il maresciallo Cosentino, sottoufficiale dei Carabinieri.

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