lunedì 6 agosto 2012

Il gufo giallo (48)

Rubrica letteraria




Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli


Libro n. 48
Casino totale 
Jean Claude Izzo
Edizioni e/o  


La tristezza ci avvols(g)e come miele …
Una trama non originale con   ingredienti che potrebbero sembrare scontati, ma non è così: compongono una miscela pronta a deflagrare, a colpirti basso con ogni frase  e a stringerti la gola a  ogni scena. Uno dei noir più belli che siano mai stati scritti. Bello, ma ferisce. Fa male senza pietà per il lettore. Senza nessuna concessione all’ironia, al divertimento o semplicemente a una pausa rilassante. E’ azione per sopravvivere: una disperata marcia nella notte attraverso la giungla.
La trama in sintesi. Un poliziotto di origine italiana, Fabio Montale, è costretto a fare i conti col proprio passato, Conti che non tornano; conti che grondano rimpianto.   Dopo tanti anni è costretto a guardare in faccia, e dentro, a  tre nomi: Ugo, Manu e Lole.
La storia è solo un pretesto per un viaggio agli inferi, ma non c'è andata e ritorno: ci s'era già prima e si gira in tondo. Ci si resta, impossibile andar via. Izzo ci spiega Marsiglia, la città dove anche per perdere bisogna sapersi battere, e ce la mostra viva e terribile, angosciante, desolante e senza futuro.
Bassifondi, maleodoranti vicoli, bar malfamati, la legge del più forte, del più incosciente, di chi ha meno da perdere o di chi, semplicemente, ha una pistola  … ma c'è anche il mare, le calanche, il cielo, le donne. La mala, di varia etnia, in agguato coi suoi tentacoli a ogni angolo di strada.
L’amore. C'è anche quello; sempre e solo tormentato, non c’è una strada che porti alla felicità, se mai ci fosse è tracciata nella nebbia e non si scorge un futuro.  Non c’è niente che abbia un prezzo accessibile, l’unica aspirazione è sopravvivere.
Stanze con posacenere traboccanti   cicche, pastis a go go,   bicchieri subito vuoti  che restano a raccontare solitudini … ravvolte dal jazz di Thelonious Monk, a volte da un disco di Paolo Conte … di Guccini, no, peccato!
Le puttane sono candide e innocenti, dai capelli profumati e dalla pelle liscia e morbida, sfruttate da faccendieri, stupratori, assassini, depravati. La gamma dei vinti (alcuni segnati dalla nascita) è analizzata duramente dall’inizio alla fine, in un racconto dove l’unica trama è l’odio del mondo, nel grande palcoscenico urbano dove ad ognuno "tocca" una particina più o meno importante. Chissà se questi personaggi si sentono parte di quell’unica sabbia mobile che è Marsiglia; prima o poi vi affonderanno.
Una prosa asciutta, con punteggiatura serrata e  parole scolpite o marchiate a fuoco. Un ritmo che genera suspense, ma che cancella fin dalle prime righe    il confine tra il bene e il male.  Non cercatelo. Non cercate neppure la famosa linea d’ombra, qui il passaggio da adolescenti ad adulti è tutto cupo, siamo nell’oscurità dell’anima: siamo nel territorio dell’emozione, della passione, dell’istinto primordiale comandato dall’amigdala. Il resto non importa ... "ed è subito notte"!.
E in ogni pagina una profonda tristezza, un velo, un sudario, costante di malinconia che pervade ogni attimo di narrazione. Il  ricordo dei tempi passati torna anzi incombe. E nulla si può più fare per  quella gioventù ingenua; quella delle prime scoperte, dei libri, della musica, dell’alcool, del sesso e ... del delitto. Montale oggi la sente vicina e lontana come non mai: cose fosse al di là di un cristallo antiproiettile spesso un metro. Sembrano passati secoli, anziché vent’anni Quelle illusioni giovanili svanite fanno calare nebbia nella mente, amarezza,  frustrazione, senso d’impotenza, rassegnazione. Alla fine della giornata ci vuole un cognac e una sigaretta prima di coricarsi in un letto sfatto e lasciare sul comodino un altro bicchiere vuoto.
Alla fine del romanzo una gita in barca, per pescare, illumina finalmente la città lontana, solo per qualche minuto ... "ed è subito notte"!.

Voto ****/5
 

Nessun commento:

Posta un commento