Yellow
balloons
Quando il
fumetto si tinge di giallo
Nona parte
Kerry
Kross
Kerry Kross, controverso personaggio di effimero successo, fu creato nel
1994 dallo sceneggiatore Max Bunker e illustrato dal disegnatore Dario Perucca.
Edito dallo stesso Max Bunker, il fumetto
ha avuto una storia travagliata; costretto alla sospensione forzata dopo
soli undici numeri, è stato ripreso dal suo ideatore e portato avanti, fra
molte difficoltà e con periodicità variabile.
Ha però una sua innegabile originalità. Kerry Kross, ex agente dell’FBI, è investigatrice privata. Convive con una
scheggia di metallo nella testa, che potrebbe ucciderla in qualsiasi istante. Giovane,
alta, bionda, bella e prestante: sembra una apparizione dell’altro mondo.
Audace, spericolata e temeraria, sfida la morte in continuazione, probabilmente
perché consapevole che la sua è, comunque, una partita a scacchi con il triste
falciatore. Usa metodi investigativi
sbrigativi e poco ortodossi: così la sceneggiatura risulta più agile .
Veniamo al punto di maggiore originalità: è omosessuale in maniera palese, addirittura
ostentata. Alcuni indizi si possono già ricavare dalle copertine. Non male per il ’94!
Kerry Kross è, dunque, un detective sessualmente attraente. Indossa
disinvolta tailleur raffinatissimi e scarpe con i tacchi a spillo. Maneggia bene la pistola e non teme spericolate acrobazie. Nelle pause si concede
continue avventure sessuali con donne, passando da un letto all’altro con l’indistruttibile
costanza, quasi fosse una missione, di James Bond.
La domanda, inevitabile: è una maldestra scelta di mercato? Perché solleticare le curiosità morbose del
pubblico, come fanno i film porno soft? La risposta è banale: si tratta di un
elemento piccante che si pensò facesse vendere. Ahimè, non è stato così.
Ma c’è altro, Kerry Kross, al di là della cura per le cover, sia per la
qualità delle sceneggiature, sia, e più ancora, per quella del disegno, lascia
molto a desiderare sul piano artistico. le tavole sono del peggior stile "nazional
pop".
Un unico esempio, dovrebbe essere bellissima, ma, nel tratto di Dario
Perucca, è tutt’altro che tale. Sui dialoghi, infine, che non brillano certo per
originalità, stendiamo un velo pietoso.
(9-continua)
(9-continua)
Nessun commento:
Posta un commento