mercoledì 24 ottobre 2012

Fumetti in giallo (X)


Yellow balloons
Quando il fumetto si tinge di giallo
Decima    parte



Spirit

Con The Spirit, il detective mascherato che cerca di mantenere l'ordine e la giustizia, siamo al massimo livello dell’arte del fumetto. Molte tavole meriterebbero una sala al MOMA di NY. Pubblicato dal 1940 fino al 1952,  ristampato più volte e tradotto in tutto il mondo è stato oggetto di saggi e recensioni illustri. Al di là di questo la matita rotonda di Will Eisner ci dona   sublime divertimento per gli occhi e per la mente.

Con The Spirit,  Eisner inizia a realizzare fumetti rivolti principalmente agli adulti (egli stesso, come ebbe modo più volte di dire, si rendeva conto che stava contribuendo a costruire “qualcosa di più di un semplice passatempo per bambini”), sperimentando nuovi modi di narrare una storia inventata che influenzarono non solo i suoi colleghi (buon ultimo Alan Moore con il suo Greyshirt, dichiarato omaggio a Spirit, senza dimenticare Frank Miller, Art Spiegelman o i fratelli Hernandez), ma anche grandissimi registi come Orson Welles e William Friedkin, che proprio grazie allo Spirit di Eisner deve uno dei cinque Oscar vinti con Il braccio violento della legge.

Il detective mascherato apparve  sui supplementi domenicali a colori dei quotidiani USA. In sole sette pagine Eisner era in grado di concentrare un'intera avventura autoconclusiva, nella quale introduceva non solo le atmosfere tipiche dei thriller o del noir, ma con punte incredibile d'umorismo e d'ironia, stemperava il dramma e il peso della vita di ogni giorno (la domenica almeno ci si deve divertire!).

Ogni storia aveva un logo differente, si noti la meravigliosa lanterna che sporge dalla tavola domenicale. La scelta, successivamente adottata da Warren Ellis per Planetary, era infatti caratterizzata da un taglio altamente cinematografico, come cinematografiche sono le storie.  

Molto importanti le donne. La più torbida, malvagia, ambigua e sensuale fra le donne che popolano l'universo di The Spirit, è sicuramente P'Gell, una perfetta dark lady. Secondo molti critici ed  esperti, è lei, e proprio lei, e solo lei, la perfetta incarnazione della femme fatale dei fumetti.   Viene da lontano, alcune donne malvagie del cinema le avevano spianato la strada. Siamo infatti nel  1946. Fu proprio nell'ottobre di quell'anno che la sexy femme noir per antonomasia del fumetto fece il suo debutto sulle pagine del fumetto di Eisner.



Mi piace anche ricordare la bellissima, carnosa, avvolgente e mortale Plaster. Entra nel cast del fumetto nel  1948, la storia si intitola “La danza delle spade”: tornate indietro alla tavola a colori. La femme fatale di “gesso”, ballerina-assassina, al culmine del suo particolarissimo numero di cabaret infilza i clienti con una spada. E anche Spirit rischia la pelle.



Ma a sfidare Spirit, una donna rischia parecchio: anche una bella sculacciata!
(10-continua)


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