Yellow
balloons
Quando il
fumetto si tinge di giallo
Decima parte
Spirit
Con
The Spirit, il detective mascherato
che cerca di mantenere l'ordine e la giustizia, siamo al massimo livello
dell’arte del fumetto. Molte tavole meriterebbero una sala al MOMA di NY. Pubblicato
dal 1940 fino al 1952, ristampato più
volte e tradotto in tutto il mondo è stato oggetto di saggi e recensioni illustri.
Al di là di questo la matita rotonda di Will Eisner ci dona sublime
divertimento per gli occhi e per la mente.
Con
The Spirit, Eisner inizia a
realizzare fumetti rivolti principalmente agli adulti (egli stesso, come ebbe
modo più volte di dire, si rendeva conto che stava contribuendo a costruire “qualcosa
di più di un semplice passatempo per bambini”), sperimentando nuovi modi di
narrare una storia inventata che influenzarono non solo i suoi colleghi (buon
ultimo Alan Moore con il suo Greyshirt, dichiarato omaggio a Spirit,
senza dimenticare Frank Miller, Art Spiegelman o i fratelli Hernandez), ma
anche grandissimi registi come Orson Welles e William Friedkin, che proprio
grazie allo Spirit di Eisner deve uno dei cinque Oscar vinti con Il braccio
violento della legge.
Il
detective mascherato apparve sui
supplementi domenicali a colori dei quotidiani USA. In sole sette pagine Eisner
era in grado di concentrare un'intera avventura autoconclusiva, nella quale
introduceva non solo le atmosfere tipiche dei thriller o del noir,
ma con punte incredibile d'umorismo e d'ironia, stemperava il dramma e il peso
della vita di ogni giorno (la domenica almeno ci si deve divertire!).
Ogni
storia aveva un logo differente, si noti la meravigliosa lanterna che sporge dalla tavola domenicale. La scelta, successivamente adottata da Warren
Ellis per Planetary, era infatti caratterizzata da un taglio altamente
cinematografico, come cinematografiche sono le storie.
Molto importanti le donne. La più torbida, malvagia, ambigua e sensuale
fra le donne che popolano l'universo di The Spirit, è sicuramente P'Gell,
una perfetta dark lady. Secondo molti critici ed esperti, è lei, e proprio lei, e solo lei, la
perfetta incarnazione della femme fatale dei fumetti. Viene
da lontano, alcune donne malvagie del cinema le avevano spianato la strada. Siamo
infatti nel 1946. Fu proprio
nell'ottobre di quell'anno che la sexy femme noir per antonomasia del fumetto
fece il suo debutto sulle pagine del fumetto di Eisner.
Mi piace anche ricordare la bellissima, carnosa, avvolgente e
mortale Plaster. Entra nel cast del fumetto nel 1948, la storia si intitola “La danza delle
spade”: tornate indietro alla tavola a colori. La femme fatale di “gesso”, ballerina-assassina, al culmine del suo
particolarissimo numero di cabaret infilza i clienti con una spada. E anche
Spirit rischia la pelle.
Ma
a sfidare Spirit, una donna rischia parecchio: anche una bella sculacciata!
(10-continua)
(10-continua)
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