mercoledì 31 ottobre 2012

Fumetti in giallo (XIII)


Yellow balloons
Quando il fumetto si tinge di giallo
Tredicesima      parte



Nero Wolfe

Nero Wolfe a fumetti è davvero poco noto, almeno in Italia. Confesso che ho solo cinque storie pubblicate sull’ Almanacco giallo Linus nel 1972. Allora lo scorsi appena, in TV c'era stato Buazzelli che ci aveva sedotto! I disegni sono di Mike Roy un disegnatore che più avanti fu indegnamente sostituito da Frank Matera.



All’inizio, come spesso accadeva, si trattava di strisce. Quella sotto è la prima della storia L’ipnotizzatore. Nell’edizione italiana è stata massacrata. La traduzione è penosa. sapete cosa dice Archie all’hostess in italiano: “Sì bellezza, ma … statemi presso, i viaggi in aereo mi emozionano!” Non ci credete? Ve lo giuro! Passiamo a “Mamma mi s’è ristretto l’aereo!”. Il biglietto aereo ristretto, la siluette del velivolo cancellata così da poter inserire un quarto riquadro che apparteneva alla seconda striscia.



Questo per biechi motivi di spazio. Le strisce sono a tre scene: perché volerle trasformare a quattro? Un delitto. Nella seconda storia Quarto potere il massacro, come si può vedere, continua. La terza immagine è stata tagliata ai lati e trasformata in rettangolo verticale!


Ma il danno non finisce qui, si mette in crisi anche la suspense impostata e condotta sui ritmi di strisce a tre scene. Comunque sia il tratto vintage di Roy è gradevole e rende bene l’atmosfera del tempo e il bianco e nero molto contrastato a linea scura (spessa) rende bene l’atmosfera gialla.
Qualche anno dopo quando entra in campo Matera e si passa al colore le cose peggiorano parecchio.




Il colore non s’addice a Nero! Non è una facile battuta, potete costatare nella tavola riportata sopra quanto siano fuori luogo quei celesti e quei rossi carminio. Anche Wolfe non ci guadagna, nonostante il tentativo di mantenere i suoi tratti espressivi mi appare meno guizzante e più torvo.



Ma al peggio non c’è limite. Guardate questo Nero dai colori ancora più squillanti! Sono passati altri anni e l’influenza dei manga giapponesi si nota.
(13-continua)

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