venerdì 23 novembre 2012

Fumetti in giallo (XX)


Yellow balloons
Quando il fumetto si tinge di giallo
Ventesima      parte



Steve Roper

Nasce come striscia umoristica. Poi, una lenta, progressiva evoluzione alla ricerca di se stessa! Inizialmente era composta da racconti comici che  raccontavano le disavventure del Grande capo indiano Wahoo. Storie con persone di dubbia moralità che cercano di imbrogliare Wahoo per fregargli i suoi soldi. L’indiano, ricco per via del petrolio, è visto come un imbranato   a New York o a Hollywood.   Ma fin dall'inizio, era una striscia seriale,  era già mutata e sviluppata in più grandi avventure; finché nel 1940,  un giovane focoso fotoreporter   di nome Steve Roper appare dirompente sulla scena. 
  



Con la seconda guerra mondiale  Roper assume un ruolo guida nelle avventure, e la striscia fu rinominata Capo Wahoo e Steve Roper. Poi nel ‘44,  Steve Roper e Wahoo. Nel ‘46, e nel ‘47 semplicemente Steve Roper, intanto viene tradotta in varie lingue.



Dal 1946 mutano anche le storie. Dopo la seconda guerra mondiale Steve è nel nel servizio di intelligence della Marina. Roper ha anche  ottenuto un lavoro per la rivista Spotshot (Spotlight rinominato nel 1950), e da allora la location principale è   a New York City.  Arriverà un altro personaggio: Mike Nomad, ma star dietro a tutti questi cambiamenti è faticoso!

Steve sa ben usare   i pugni, come le  telecamere e le macchine per scrivere. Ormai si è costruito una reputazione come   reporter e redattore di cronaca nera.   La striscia è cresciuta in popolarità.   Nel 1951, Steve si è fidanzato alla sua “donna capo” Kit Karson. Ma quando,   in una storia del 1953,   è rinchiuso in prigione, lei lo ha abbandonato.   La brutta esperienza lo trasforma in uno un "scapolo incallito."   Svolge con passione la sua attività di detective reporter, svelando i crimini e scoprendo frodi, ma svolge  anche  incarichi di routine, come la protezione di rock star o partecipando a concorsi di bellezza. Grande senso morale, rigore e  indignazione morale verso la malavita e il delitto in genere. 


Steve Roper (sotto tutti i suoi diversi titoli di storie) e nei diversi giornali in cui è stato pubblicato, aveva un seguito particolarmente forte da parte dei lettori di sesso maschile.  In particolare durante i suoi decenni di apice, ha mostrato sempre una grafica eccellente, di tipo fotorealistico, e   storie ben scritte con colpi di scena, suspense, pericolo, e tocchi di spirito ironico.  



  

Da un punto di vista grafico, pur mantenendo sempre una qualità sopra la media, non c’è molta omogeneità nelle storie, ma in sessanta anni son cambiati mote mani. L’ultima, quella di Fran Matera, cerca un taglio moderno, senza però recuperare il fascino degli anni ’40.
(20-continua)

Nessun commento:

Posta un commento