Le catene della colpa (Out
of the Past)
di Jacques Tourneur
con
Robert Mitchum, Jane Greer, Kirk Douglas,
Rhonda Fleming
Il passato bussa sempre due volte
La trama. Jeff (Mitchum) gestore di una stazione di servizio,
sogna una vita tranquilla con Ann. Ma al passato non si sfugge. Il suo vero
nome non è Bailey ma Markham: anni prima lavorava a New York come detective,
insieme al socio Jack Fisher. Nick Sterling, losco
uomo d’affari, lo aveva incaricato di ritrovare la sua pupa, bella e pericolosa:
Kitty. Jeff invece di riportarla da Nick, se ne era innamorato fuggendo con lei. La relazione si era conclusa
quando Kitty aveva ucciso Fisher, che li aveva
scovati. Kitty è tornata da Nick, che dà a Jeff un nuovo incarico: recuperare carte
compromettenti in mano a un avvocato di San Francisco. Jeff intuisce la
trappola: l'avvocato sarà ucciso e lui sarà accusato del delitto sarà accusato.
Tenta di giocare d'astuzia, ma è troppo tardi. Non ha fatto i conti con la dark
lady Kitty, i cui piani sono diversi da quelli di Nick. …
Adattando il suo romanzo per lo schermo, Geoffrey Homes
semplifica la trama ma non fa concessioni all'ottimismo. La colpa di Jeff si
ripercuote implacabilmente sul suo destino, vanificando ogni possibilità di
redenzione. Il tema del “maledetto” è familiare a Tourneur, che lo applica a
una variante di quell'archetipo hard-boiled che è Il falcone maltese,
approfondendone l'aspetto noir fino a renderlo classico, da tragedia greca. Qui
il detective e la dark lady assassina, travolti e accumulati dalle
colpe, non possono evitare la tragica
fine.
Il
film è uno dei più alti esempi del cinema noir. Non solo per la trama, ma anche
per i chiaroscuri, i luoghi, i flashback, il montaggio e per l’ambiguità (scelta o subita)
dei personaggi.
Alcuni,
a proposito di Jeff, hanno tirato in ballo Sam Spade o Philip Marlowe. Non c’è connessione.
Qui il detective è smarrito e subische gli avvenimenti in cui viene coinvolto, quasi
con rassegnazione. Mitchum incarna perfettamente la parte del dannato dal suo passato.
Va incontro al destino con espressione, alla fine, di determinato fatalismo. Non
sembra neppure credere che troverà, non dico una piazzola per fare un detour, ma neppure un bivio.
Bellissima
Jane Greer, brava ma non perfetta, come dark lady.
Come
ho detto, la fotografia è splendida, di stile espressionistico (per via del contrasto
tra luci e ombre), ma leggermente patinata, quasi sognante.
Voto
****/5
Nessun commento:
Posta un commento