domenica 2 dicembre 2012

Fumetti in giallo (XXIII)


Yellow balloons
Quando il fumetto si tinge di giallo
Ventitresima parte


Topolino detective

Topolino mi piace, ma non mi ha mai entusiasmato. Io amo i paperi! Per cui inizio con loro. Paperino, assillato dal bilancio familiare (con tre nipoti da mantenere, vorrei vedere!), ha fatto innumerevoli mestieri, sembra addirittura 1000!  Topolino invece, a parte qualche divagazione con caratteristiche familiari con l’uggiosa Minni o avventurose col fantastico Pippo, fa prevalentemente l’investigatore. collabora molto con la Polizia del bonario commissario  Basettoni e del tonto agente Manetta. Questo, in ambientazioni di vario genere, fin dall’inizio.


Come si può leggere in uno degli stupendi riassunti che hanno affascinato anche Umberto Eco: “Topolino è stato chiamato a dare una mano a risolvere il mistero del fantasma …”, che poi, in Italia divenne famoso come Macchia Nera. Una sorta di Professor Moriarty, che ogni tanto tornava a compiere terribili malefatte. Anni dopo suo nipote Cattivik ci avrebbe molto divertito! Da notare che Macchia  Nera senza maschera assomiglia a Salvador Dalì (che sembra se ne compiacesse!).
In mancanza di meglio c’era sempre disponibile il bieco, e sprovveduto, Gambadilegno a far dannare l’ispettore Basettoni e il prode Topolino.


Negli anni sessanta e settanta l’interesse è così alto che la Mondadori fa alcuni fascicoli monotematici. La copertina (con Pluto per invogliare anche i più piccini) lo dimostra.



Ma non èra finita lì. In anni più recenti Topolino affronta anche missioni impossibili, alla Tom Cruise. In questo fascicolo c’è anche un gioco di detection, che poi darà luogo a un gioco da tavolo.



Soprattutto si scatenano gli sceneggiatori e i disegnatori italiani. Sopra Casty e Massimo De Vita. Le tavole sono molto belle e assai curate. Ma sono tutti allievi di Carl Barks e dovendo scrivere e disegnare storie dei Paperi non disdicevoli, non potevano, poi, che cercare di stare al passo anche con Topolino.


La cura dell’azione, dei particolari e dell’inquadratura è evidente in questa tavola. Si noti il pregevole gioco di luci (dell’auto) e ombre (notte con pallido e livido chiarore da nevicata).
(23-continua)

Appendice
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