Yellow
balloons
Quando il
fumetto si tinge di giallo
Ventitresima
parte
Topolino detective
Topolino mi piace, ma non mi ha mai entusiasmato. Io amo i paperi! Per cui inizio con loro. Paperino, assillato dal bilancio
familiare (con tre nipoti da mantenere, vorrei vedere!), ha fatto innumerevoli
mestieri, sembra addirittura 1000! Topolino invece, a parte qualche divagazione
con caratteristiche familiari con l’uggiosa Minni o avventurose col fantastico
Pippo, fa prevalentemente l’investigatore. collabora molto con la Polizia del bonario
commissario Basettoni e del tonto agente
Manetta. Questo, in ambientazioni di vario genere, fin dall’inizio.
Come si può leggere in uno degli
stupendi riassunti che hanno affascinato anche Umberto Eco: “Topolino è stato chiamato a dare una mano a
risolvere il mistero del fantasma …”, che poi, in Italia divenne famoso
come Macchia Nera. Una sorta di Professor Moriarty, che ogni tanto tornava a compiere
terribili malefatte. Anni dopo suo nipote Cattivik ci avrebbe molto divertito! Da notare che Macchia Nera senza maschera assomiglia a Salvador Dalì (che sembra se ne compiacesse!).
In mancanza di meglio c’era sempre
disponibile il bieco, e sprovveduto, Gambadilegno a far dannare l’ispettore Basettoni e il prode
Topolino.
Negli anni sessanta e settanta l’interesse è così alto che la Mondadori fa
alcuni fascicoli monotematici. La copertina (con Pluto per invogliare anche i più
piccini) lo dimostra.
Ma non èra finita lì. In anni più recenti Topolino affronta anche missioni
impossibili, alla Tom Cruise. In questo fascicolo c’è anche un gioco di detection,
che poi darà luogo a un gioco da tavolo.
Soprattutto si scatenano gli sceneggiatori e i disegnatori italiani. Sopra
Casty e Massimo De Vita. Le tavole sono molto belle e assai curate. Ma sono tutti
allievi di Carl Barks e dovendo scrivere e disegnare storie dei Paperi non disdicevoli,
non potevano, poi, che cercare di stare al passo anche con Topolino.
La cura dell’azione, dei particolari
e dell’inquadratura è evidente in questa tavola. Si noti il pregevole gioco di luci
(dell’auto) e ombre (notte con pallido e livido chiarore da nevicata).
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