Rubrica letteraria
Il
gufo giallo
recensioni di
romanzi gialli
Libro n.
54
Luce virtuale
William Gibson
Mondadori
Un thriller
fantascientifico che è invecchiato presto
Quando lessi per la prima volta Luce
Virtuale mi occupavo, per motivi professionali di Realtà Virtuale. Ne ero
esaltato in quanto mi sembrava il tema da affrontare negli anni a venire. Non
avevo completamente torto second life
era alle porte.
Gibson era in quel periodo molto
di moda, ma oggi bisogna chiederci “cosa
resta della sua saga?”. Cerchiamo di capirlo con un minimo di comprensione (o
pietas) letteraria.
Ripreso in mano oggi si capisce
che è un romanzo di transizione, qui si comincia a vedere l'accentramento dei
luoghi e dell'atmosfera eterea a scapito della tecnologia e della sua
compenetrazione con l'uomo.
C'è una cosa da premettere:
Gibson sa costruire suspense. Il suo
modo di raccontare seduce, affascina e coinvolge, ma … C’è un ma. E' necessario
concedergli la guida, bisogna sintonizzarsi
sulla sua lunghezza d'onda, il desiderio di sapere tutto e subito va messo da parte. Insomma, si
dilunga un po’, si sofferma in
descrizioni complesse e articolate che annoiano, anche se poi si scopre (senza gratificazione) che sono sempre
funzionali allo svolgersi della storia, oltre che per la necessaria messa a
fuoco dei luoghi degli eventi che, in questo caso, sono quelli classici della
letteratura cyperpunk: oggi quasi in agonia. E’ un thriller noir: indugia infatti sui lati negativi di ogni
cosa: personaggi, contesti sociali ed eventi vengono descritti con occhio
sardonico. Si nota anche un eccesso di compiacimento nel rimestare nel torbido
e nell'individuare tutti i degradi possibili che il genere umano può -
volontariamente o meno - raggiungere.
La storia è però esile, un’impalcatura che non regge, poteva essere chiusa con sessanta
pagine in meno, ma la sintesi non è la virtù
di Gibson. Il finale, dopo tanto gonfiare, alfin s'ammoscia.
Allora si poteva capire, oggi no: resta in bilico tra i gadget techno e la storia. Nonostante questo noto una grossa lacuna. Peccato che non venisse detto molto riguardo ai fantomatici occhiali "a
luce virtuale" che sono gli oggetti del desiderio su cui ruota tutta la
vicenda. Ora sta per metterli in commercio Google: sarebbe stato interessante un
riscontro.
Voto ***/5
Nessun commento:
Posta un commento