Insomnia ( Insomnia )
di Christopher Nolan
con Al
Pacino, Robin Williams
Ombra nera sulla coscienza o troppa luce?
Tutte e due. Will
Dormer (Pacino) è un detective della squadra omicidi di Los Angeles che viene
mandato in Alaska (un po’ lontanino, eh!) insieme ad un suo collega, Hap Eckhart,
per risolvere il misterioso caso dell'omicidio di una ragazza diciassettenne,
Kay Connell. Qui incontrano Ellie, una giovane appena arruolata nella polizia
locale, che, fresca d’accademia, mostra un profondo rispetto per l'anziano e
famoso collega, ricordando i vari casi seguiti dall'investigatore, su cui ha
fatto anche la tesi di diploma.
Brutto momento
per i due poliziotti: stanno subendo un'indagine interna per aver fatto
condannare con prove false un uomo accusato di pedofilia pur realmente colpevole.
Eckhart è deciso a patteggiare, mentre l'amico cerca di dissuaderlo, sapendo
che questo potrebbe implicare la fine della sua carriera professionale a causa
di un gesto in fondo giusto anche se illegale.
Iniziano le
indagini congiunte: esaminano il cadavere e l'abitazione della giovane, poi ne
interrogano il fidanzato Randy (che la picchiava). La ragazza aveva litigato
con lui la sera del delitto, e si è a conoscenza del fatto che aveva una
relazione con un altro uomo; per questo i sospetti cadono sul giovane. …
Non starò a
raccontare troppo, anche se le carte si scoprono abbastanza presto: Dolmer
arriva a Walter Finch ( Williams) a meno di metà film e il poliziesco cangia in
thriller. Gli ingredienti (rimorso, nebbia, sospetto, luce e insonnia straniante)
si mescolano sapientemente. La fotografia densa di colori gelidi aiuta a raggiungere
l’effetto suspense. Una nota: i tentativi di Dolmer di far buio nella camera d’albergo
introducono anche effetti claustrofobici!
Un bel film che trasmette
angoscia e che certo non fa dormire! Al Pacino, pur istrione (è sua natura dopo
Coppola), risulta convincente. Williams nel ruolo dello psicopatico (non è la prima
volta) ci sguazza come una papera nello stagno: si diverte.
Il
finale ricco di tensione è catartico e riporta la pace nell’animo del protagonista,
disteso su un pontile in attesa di, forse tardivi, soccorsi medici.
voto
****/5
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