venerdì 5 aprile 2013

Lanterna gialla (57)

Film n. 57




Insomnia ( Insomnia )
di Christopher Nolan  
con   Al Pacino, Robin  Williams



Ombra nera sulla coscienza o troppa luce?
Tutte e due. Will Dormer (Pacino) è un detective della squadra omicidi di Los Angeles che viene mandato in Alaska (un po’ lontanino, eh!) insieme ad un suo collega, Hap Eckhart, per risolvere il misterioso caso dell'omicidio di una ragazza diciassettenne, Kay Connell. Qui incontrano Ellie, una giovane appena arruolata nella polizia locale, che, fresca d’accademia, mostra un profondo rispetto per l'anziano e famoso collega, ricordando i vari casi seguiti dall'investigatore, su cui ha fatto anche la tesi di diploma.
Brutto momento per i due poliziotti: stanno subendo un'indagine interna per aver fatto condannare con prove false un uomo accusato di pedofilia pur realmente colpevole. Eckhart è deciso a patteggiare, mentre l'amico cerca di dissuaderlo, sapendo che questo potrebbe implicare la fine della sua carriera professionale a causa di un gesto in fondo giusto anche se illegale.
Iniziano le indagini congiunte: esaminano il cadavere e l'abitazione della giovane, poi ne interrogano il fidanzato Randy (che la picchiava). La ragazza aveva litigato con lui la sera del delitto, e si è a conoscenza del fatto che aveva una relazione con un altro uomo; per questo i sospetti cadono sul giovane. …
Non starò a raccontare troppo, anche se le carte si scoprono abbastanza presto: Dolmer arriva a Walter Finch ( Williams) a meno di metà film e il poliziesco cangia in thriller. Gli ingredienti (rimorso, nebbia, sospetto, luce e insonnia straniante) si mescolano sapientemente. La fotografia densa di colori gelidi aiuta a raggiungere l’effetto suspense. Una nota: i tentativi di Dolmer di far buio nella camera d’albergo introducono anche effetti claustrofobici!
Un bel film che trasmette angoscia e che certo non fa dormire! Al Pacino, pur istrione (è sua natura dopo Coppola), risulta convincente. Williams nel ruolo dello psicopatico (non è la prima volta) ci sguazza come una papera nello stagno: si diverte.



Il finale ricco di tensione è catartico e riporta la pace nell’animo del protagonista, disteso su un pontile in attesa di, forse tardivi, soccorsi medici.
voto ****/5

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