mercoledì 17 aprile 2013

Lanterna gialla (59)

Film n. 59




Mildred Pierce ( Il romanzo di Mildred )
di Michael Curtiz
con   Joan Crawford, Jack Carson, Ann Blyth





Un noir trascinato nel melò
Il soggetto del film è tratto da un romanzo di James M. Cain (La fiamma del peccato e Il postino suona sempre due volte): credo si potesse anche far meglio! Alcuni lo considerano un noir introspettivo. Io lo vedo più melò.
Lo capirete anche dalla trama. Mildred Pierce, tornando a casa, trova sua figlia Veda con due poliziotti, i quali la informano dell'omicidio del suo secondo marito Monty Beragon.
Mildred va al commissariato.  Appena arrivata, viene subito rimandata a casa poiché la polizia ha già individuato chi potrebbe essere l'assassino: Albert, ovvero il primo marito di Mildred. I poliziotti accusano Albert pensando che abbia ucciso Monty per gelosia, ma la donna dichiara che Albert non aveva mai ostacolato la nuova relazione e perciò non può essere lui ad aver ucciso Monty.
Mildred, per convincerli, racconta ai poliziotti la sua esistenza, a partire dal giorno della separazione con Albert fino a quel momento. Flashback di quattro anni. A quel tempo Mildred abita insieme ad Albert in una casa più piccola e modesta e fa la casalinga. Suo marito è socio di un'agenzia immobiliare insieme a Wally Fay. Un giorno però l'agenzia inizia ad avere calo di vendite e così Albert decide di rompere la società con Wally, licenziandosi dal lavoro. Non appena Albert torna a casa riceve una telefonata da una sua amica. Mildred capisce che Albert la sta tradendo e così gli dà l'ultimatum: o lei, o la sua amica. Albert preferisce l'amica e perciò viene mandato via di casa da Mildred.



Rimasta sola con le figlie Veda e Kay, per poter andare avanti Mildred va a lavorare. Trova impiego in un caffè - ristorante la cui titolare è Ida Corwin, di cui diventa grande amica. Dopo mesi e mesi di intenso lavoro, Mildred e Ida decidono di aprire un nuovo ristorante. Quando acquista il locale, Mildred fa conoscenza con il proprietario dell'edificio, ovvero il già nominato Monty Beragon, un ricco possidente di terreni …
Qui mi fermo, perché è la parte più “gialla” o noir! Un film cult (la Crawford si guadagnò l’Oscar) che poteva esser un magnifico noir, ma che s’impantana spesso nel melodramma. L’ho rivisto in un’edizione non restaurata, con la pellicola tendente ormai al verde bottiglia (lo stesso verde della locandina!). Non nego il fascino, ma alla lunga mi stancava.
Voto ***1/2/5

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