domenica 21 luglio 2013

Lanterna gialla (60)

Film n.  60




Sleep my Love ( Donne e veleni )
di Douglas Sirk
con   Claudette Colbert, Robert Cummings, Don Ameche
All’ombra dell’ipnosi
Ad Allison, giovane e ricca signora, succedono cose parecchi strane. Si sveglia agitatissima nel vagone-letto di un treno in arrivo a Boston. Non sa come vi sia capitata: ricorda solo di essersi addormentata la sera prima nella sua casa di New York. Rientrata a casa trova che suo marito Richard è ferito leggermente al braccio destro da un colpo di rivoltella e, nella sua borsetta, ritrova la rivoltella del marito. Allison è spaventata, da tempo Richard le ha fatto credere di essere soggetta a crisi di sonnambulismo o di pazzia, ma la verità è un'altra:  una droga, che la mette in una specie di soggezione ipnotica …
Thriller coniugale con un buon avvio, ma con un finale “sistema tutto” un po’ raffazzonato. Sulla scia del successo di “Il sospetto” e “Angoscia” Douglas Sirk ci mette troppi ingredienti e alla fine non tutto si amalgama. Qualche grumo resta. Ad esempio lo psico sicario occhialuto appare troppo nevrotico e incomprensibilmente maltrattato dalla “bellona”. Ma anche lei,   la dark lady, è bella di corpo, ma  troppo imponente e poco ambigua: un manichino ingombrante. La scena del latte architettata da Hitchcock è più raffinata e tesa di almeno mille miglia rispetto alla cioccolata drogata da un impacciato marito, bello sì, ma Don Ameche non è Gary Grant!
In termini di struttura narrativa il gioco, secondo me, si scopre troppo alla svelta. Dopo una mezzora si passa dal punto di vista angosciato della vittima potenziale a quello necessariamente più freddo dello spettatore: in tal modo la suspense s’ammoscia on tantino. 
Ci sarebbe dovuta essere una dark lady, ma Daphne, pur imponente e di coscia lunga ha la stessa ghigna di una contadinotta che ti vuol imbrogliare sul prezzso della lattuga venduta lungo la famosa statale 66.
Resta una perfetta ambientazione newyorkese anni trenta, una recitazione impeccabile dei due protagonisti, una casa labirintica dove il cattivo si può nascondere non si sa dove ma ovunque ("samewhere in nowhere"!), una scala poligonale (anche se non a chiocciola!) angosciante e così alta che se caschi ci crepi. Anche una bella fotografia e alcune scene ambigue, ma manca il tocco di Alfred,  “nessuno è perfetto”!
Voto ***1/2/5

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