giovedì 26 settembre 2013

Lanterna gialla (62)

 Film n.  62

 
The Letter ( Ombre malesi)
di William Wyler 
con   Bette  Davis, Herbert Marshall, James Stephenson 
 

Uno scritto compromettente
Riporto sempre il titolo originale, tra parentesi quello italiano, spesso disastroso. Questa volta lo trovo centrato. Aria satura d'umidità,  vapore tropicale che si condensa sulle piante: le foglie lacrimano, volti umidi, le mani trasudano. Dentro due donne di ghiaccio. Fin dall'inizio non ci sono dubbi: è un noir e c'è una dark lady, anzi due, mortalmente contrapposte. Tutte e due di ghiaccio, un'aspide velenosa, e una viscida con gli occhi umidi della grande Bette!
La trama. La scena d'inizio del film: Leslie Crosbie (Davis), moglie di un imprenditore inglese in una piantagione di gomma in Malesia, uccide, senza esitazione, a colpi di pistola, un uomo. Uno dei suoi servi lo riconosce: è Geoff Hammond. L'assassina  chiede al servitore di correre a chiamare il marito Robert. Operoso e ignaro sta lavorando in una delle sue piantagioni. Dopo il tempo necessario arriva  accompagnato dal proprio avvocato e da un ispettore della polizia britannica (S'è organizzato: gli inglesi sono persone serie!). Leslie dice loro che Geoff Hammond “ha cercato di sedurmi con la forza”: l'ha ucciso per salvare il proprio onore.
La prassi giuridica prevede che Leslie venga posta in stato d'arresto e trascorra alcuni giorni in prigione a Singapore, in attesa del processo per omicidio. Tutti ritengono che abbia agito eroicamente, non il suo avvocato, Howard Joyce, che sembra avere dei sospetti sulle reali motivazioni. Tali sospetti appaiono giustificati quando Ong Chi Seng, impiegato nel suo studio legale, mostra a Joyce la copia di una lettera scritta da Leslie il giorno in cui uccise Hammond, in cui lo informava che sarebbe stata a casa da sola quella sera e che lo aspettava. Ong Chi Seng riferisce che la lettera è nelle mani della vedova di Hammond, l'aspide.

 

 
Questa sì che è ghiaccio artico! E' eurasiatica e vive nel quartiere cinese della città, dove sembra avere un qualche potere. Di fronte alle prove schiaccianti, Leslie è costretta a confessare a Joyce l'uccisione a sangue freddo di Hammond, ma la donna manipola abilmente l'avvocato proponendogli un accordo riacquistare la lettera... Fin qui è solo l'inizio, ma la fine, se vi va, dovete scoprirla da soli.
Un film ben diretto e splendidamente recitato, ma, per me, come molti film di Wyler, è troppo melò. La critica l'accolse bene (una caterva di nomination), ma a me non convince del tutto. Credo sia troppo ritagliato addosso a Bette Davis che, come sempre, consapevole d'essere una superstar, gigioneggia ai limiti del sopportabile. Molto meglio la vedova anche se, fin dalla prima scena, si capisce come agirà!
Voto *** 1/2/5

Nessun commento:

Posta un commento