domenica 26 gennaio 2014

Lanterna gialla (68)

   Film n.  68
La città nuda ( The nacked City ) 
di Jules Dassin  
con   Barry Fitzgerald, Howard Duff, Don Taylor, Ted de Corsia



Inseguimento mozzafiato, a piedi
Nel seguire l'agente Halloran che da la caccia , a piedi e di corsa, al lottatore assassino si hanno visioni di New York che mai ci saremmo immaginati e che, ancor oggi sono capaci di stupire. La città, definita "nuda", è infatti la grande, immensa, già allora, protagonista del film. Non è un film d'attori, è una pellicola di città!
La trama. New York nell'immediato dopoguerra una giovane donna viene trovata uccisa. L'ispettore di polizia Dan Muldoon (Barry Fitzgerald) e il suo assistente Jimmy Halloran (Don Taylor) iniziano le indagini sulla vita della ragazza, figlia di due profughi cecoslovacchi, scoprendo che la vittima era coinvolta in una serie di furti. Il colpevole verrà alla fine identificato e tenterà una disperata fuga a piedi per le strade di New York, finendo la sua corsa tra i tralicci del ponte di Brooklyn.


Il ponte è stato usato centinaia di volte come location. Qui pur maestoso e labitintico, come sempre, appare anche freddo, disumano, atroce e implacabile come una ghigliottina. Giudice e boia. Il film è girato quasi come un documentario, imparentato secondo parte della critica con il neorealismo italiano. E' un capolavoro e Dassin istruisce un violento atto d'accusa verso le contraddizioni della vita della metropoli. Testimoni d'accusa le scene metropolitane, frutto della fotografia da Oscar di William Daniels capace di esaltarsi negli esterni metropolitani inconsueti e veristi.
Non è il solo merito del film, è anche un bel poliziesco "didattico". Di pregio, per come illustra e spiega le accurate, capillari, procedure d'indagine: i pedinamenti, il setaccio a tappeto dei negozi, l'analisi degli archivi (allora cartacei).
Un difetto ce l'ha, nessuno è perfetto. Il commento fuori campo della versione italiana è fastidioso, a volte anche involontariamente ridicolo, quando cerca di fare battutine insipide. Se documentario doveva esser occorreva una taglio più serioso. Non conosco la versione originale e non posso dire altro.

Voto ****/5

 

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