giovedì 9 ottobre 2014

Il gufo giallo (74)


Rubrica letteraria
Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
Giudizio n.  74
 
La morte paga doppio  
James M. Cain
Adelphi

 

 

 

Da qui si accese La fiamma del peccato!

 

Double Indemnity uscì per la prima volta a puntate sulla rivista Liberty,  uno dei tanti pulp magazine ( si chiamavano dime per via del prezzo: 10 cents) dell’epoca, tra il febbraio e l’aprile del 1936. Cain l'aveva pubblicato per meri motivi "alimentari"! Ma quando, poche settimane dopo, Joe Sistrom della Paramount entrò nell’ufficio di Billy Wilder ingiungendogli di leggere subito quel «thriller su una donna che uccide suo marito per riscuotere l’assicurazione», s'accese una fiamma più perenne di quella olimpica. La fiamma del peccato.
Ma vediamo meglio con un po' di trama. Hollywood, fine anni trenta. Il cinico e amorale agente assicurativo Walter Huff si invaghisce di Phyllis, moglie di Nirdlinger, uno dei suoi clienti. Tra i due sorge una torbida relazione: con la complicità dell'amante, Walter ordisce un piano per far sottoscrivere a Nirdlinger una polizza sulla vita, poi organizza un incidente simulato, facendo credere che l'uomo sia accidentalmente caduto da un treno in corsa. La tipologia del sinistro è talmente infrequente da garantire ai beneficiari una "doppia indennità" (da cui il titolo originale del romanzo).
Nonostante il piano sia stato congegnato fin nei minimi dettagli, subito dopo l'omicidio le cose iniziano a complicarsi. Mentre polizia e agenti assicurativi indagano sul caso, non del tutto convinti sulle circostanze della morte di Nirdlinger, il sentimento tra Walter e Phyllis svanisce abbastanza rapidamente. Ben presto l'uomo comprende che la donna si è abilmente servita di lui fin dall'inizio. Walter ha creduto di essere la mente del piano, ma in realtà è stato lui stesso una pedina nel diabolico progetto della donna.
Un libro noir al calor bianco: rovente. Ti brucia dentro. Solo centoventotto pagine di prosa stringata e ficcante, senza inutili descrizioni, ma con tanti capovolgimenti di scena che mantengono il lettore incollato al libro con una prodigiosa suspense incalzante.  
Un ottimo noir, un archetipo del noir, da leggere in un pomeriggio con calma, non come fece Billy Wilder in soli 58 minuti!
Voto ****1/2/5   

 

 

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