giovedì 3 dicembre 2015

Fumetti in giallo (speciale n.8 p.II)


Yellow balloons
Quando il fumetto si tinge di giallo
Speciale n.8
Appendice 8: Dalla carta chinata alla pellicola magnetica

parte II


Il nero italiano dell'horror notturno e tombale rispetto al nero - rosso metropolitano allucinante e minaccioso di Frank Miller.

Dylan Dog
Quando, nel 1986 lessi il primo numero di Dylan Dog (me l'aveva dato, con orgoglio, mio figlio) non sapevo se ridere o piangere. Sorrisi, e basta. La storia era ben raccontata, con qualche lampo di umorismo ammiccante (a chi? che ne poteva sapere mio figlio di Groucho Marx?), ma così horror e gotica da temere che un ragazzino si potesse turbare


Poi arrivò il secondo e anche il terzo albo... confesso di essermi appassionato. La qualità del disegno e quella delle sceneggiature erano di un gradino sopra a Diabolik. Sempre meno di Tex, però!
Di film ce ne sono tre e mezzo. Quello mezzo è Dell'amore della morte brutto film, tratto dallo scombinato romanzo di Tiziano Sclavi.



Dylan Dog: Dead of Night è il film ufficiale, gli altri son frutto di produzioni indipendenti con tutto quello che ne consegue per la qualità. Se avete un paio d'ore da dedicare a Dylan è comunque meglio rileggersi due albi. Con Dylan il mezzo caldo dopo quello freddo e senza un tepidarium tradisce ancor di più!

Sin City
Fumetto d'autore (e che autore!), al di fuori della produzione  mainstream americana, arriva in Italia solo nel 1992.   Attorno all'opera di Frank Miller si creò una sorta di "culto" (eppure chi aveva letto Il cavaliere oscuro lo sapeva), che dura ancora.
Al primo episodio, che ha riscosso subito un notevole successo, hanno fatto seguito diverse altre storie di lunghezza variabile. Dal '93 al 2000   si contano almeno quattro miniserie (poi raccolte in volumi), una Graphic Novel e numerosi racconti brevi (anch'essi raccolti in volume).



Nel 2005 il film. Tutto il progetto cinematografico si è svolto sotto la supervisione di Frank Miller, che è anche co-regista e co-sceneggiatore.  Rimasto affascinato dal progetto del regista Rodríguez, da sempre un grande fan del fumetto, ha però voluto "esserci" e si vede. Oltre a Miller e Rodríguez, è accreditato alla regia anche Quentin Tarantino come «Special Guest Director», che ha diretto le sequenze in macchina.


Un bellissimo film, con scelte d'avanguardia, ma di una noia mortale: i personaggi, infatti, non fanno  che morire! L'atmosfera densa di sfiducia e di pessimismo che cola dagli sfondi è esagerata e scostante.


 

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