domenica 19 febbraio 2017

Serial killer vittoriani (IV)


Delitti seriali
Vittoriani e no

(IV)



In Italia le cose sembrano andare meglio, anche se .... Nell'agosto 1873 fu arrestato Vincenzo Verzeni, che aveva uccisodue donne e  aggredite altre (tre o quattro?) nei dintorni di Bergamo.



Secondo l'accusa il Verzeni, che vediamo adolescente nell'unica foto superstite, commise atti di mutilazione, vampirismo, cannibalismo e presunta necrofilia sulle vittime. Il suo caso venne studiato persino da Cesare Lombroso.
Il primo omicidio risale all'8 dicembre 1870 quando la quattordicenne Giovanna Motta, che si stava recando nel vicino comune di Suisio per visitare alcuni parenti, scompare nel nulla. Il suo cadavere viene ritrovato 4 giorni più tardi, mutilato: il collo mostra segni di morsi, le interiora e gli organi genitali sono stati asportati e la carne di un polpaccio è stata strappata. Alcuni spilloni trovati accanto al cadavere fanno pensare che Verzeni abbia praticato del pinquerismo durante o dopo le sevizie.
Il 10 aprile del 1871 Verzeni importuna Maria Galli, un'altra contadina, che lo segnala alla polizia. Il 26 agosto dello stesso anno aggredisce Maria Previtali (non legata ad Angela) spintonandola violentemente e cercando di morderla al collo.
Nel 1872  Verzeni uccide Elisabetta Pagnoncelli, il cui cadavere viene ritrovato in condizioni simili a quello di Giovanna Motta: segni di morsi sul collo, organi asportati e lembi di carne strappati.
Vincenzo Verzeni è arrestato solo nel 1873. Cesare Lombroso (che ci si fionda con entusiasmo!) è incaricato di stendere la perizia psichiatrica: stendiamo un velo pietoso sulle osservazioni "scientifiche" del Lombroso!



Un caso ben più solido si ha in Gran Bretagna. Nel marzo 1873 fu impiccata Mary Ann Cotton, una donna che uccise con l'arsenico almeno 21 persone per intascarsi (la furbetta!) i soldi dell'assicurazione sulla vita: viene considerata, nel Guinness dei primati, la prima donna serial killer dell'UK.


Mary Ann, anche se ciò non la giustifica,  ebbe un'infanzia travagliata per le misere condizioni della sua famiglia che si sosteneva sul lavoro di minatore di suo padre Michael Robson, un uomo di profonda religione metodista. Michael educò la figlia ad una severa disciplina. Quando Mary Ann aveva 8 anni la famiglia si trasferì a Murton dove la bambina si trovò in difficoltà a relazionarsi con i compagni di scuola evidenziando un disagio che si accrebbe quando il padre morì precipitando in un pozzo della miniera di carbone di Murton.
Mary Ann aveva 14 anni quando sua madre si rimaritò con Robert Scott. Il patrigno proseguì nell'impartire i principi di una rigida educazione a cui la fanciulla si sottrasse lasciando la famiglia e andando a lavorare come domestica in casa di Edward Potter a South Hetton, un vicino villaggio. Qui rimase per tre anni fino a quando tornò da sua madre decidendo di imparare il mestiere di cucitrice ... Poi vari matrimoni, diversi figli, amanti e altro. Una vita movimentata.




Abusando di arsenico, miscelato a bevande o come condimento di cibi vari, ne ammazza parecchi.


Il cronista del Times scrisse il 20 maggio 1873:
« Dopo la sua condanna la sventurata donna appare preda di una forte emozione che per qualche tempo lascia il posto alla sua freddezza abituale e alla riservatezza; essa è convinta che le sarà accordata la grazia reale e afferma risolutamente la sua innocenza per il crimine per cui è stata condannata. »
Molte domande di grazia furono rivolte al Ministero dell'Interno ma nessuna fu accolta. Mary Ann fu impiccata nella prigione della contea di Durhan il 24 marzo 1873. Il boia utilizzò per l'esecuzione la tecnica detta della "piccola caduta" che provocava la morte non per la rottura delle vertebre del collo, ma per un lento (sadico?) soffocamento.


Qualcuno, forse per esorcizzare la paura, dopo la sua morte le dedicò una filastrocca.

Diventò  popolare, la canticchiavano per rievocarne la spaventosa figura:
«Mary Ann Cotton
è morta e putrefatta
giace nella tomba
con gli occhi spalancati.
Cantare, cantare, cosa posso cantare?
Mary Ann Cotton ha al collo una corda.
Dov'è, dov'è? Penzola in aria
vendendo manine rinsecchite, un penny al paio»

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