Delitti seriali
Vittoriani e no
(IV)
In Italia le cose sembrano andare meglio, anche se
.... Nell'agosto 1873 fu arrestato Vincenzo Verzeni, che aveva uccisodue donne e
aggredite altre (tre o quattro?) nei dintorni di Bergamo.
Secondo l'accusa il Verzeni, che vediamo
adolescente nell'unica foto superstite, commise atti di mutilazione, vampirismo,
cannibalismo e presunta necrofilia sulle vittime. Il suo caso venne studiato
persino da Cesare Lombroso.
Il primo omicidio risale all'8
dicembre 1870 quando la quattordicenne Giovanna Motta, che si stava recando nel
vicino comune di Suisio per visitare alcuni parenti, scompare nel nulla. Il suo
cadavere viene ritrovato 4 giorni più tardi, mutilato: il collo mostra segni di
morsi, le interiora e gli organi genitali sono stati asportati e la carne di un
polpaccio è stata strappata. Alcuni spilloni trovati accanto al cadavere fanno
pensare che Verzeni abbia praticato del pinquerismo durante o dopo le sevizie.
Il 10 aprile del 1871 Verzeni importuna
Maria Galli, un'altra contadina, che lo segnala alla polizia. Il 26 agosto
dello stesso anno aggredisce Maria Previtali (non legata ad Angela)
spintonandola violentemente e cercando di morderla al collo.
Nel 1872 Verzeni uccide Elisabetta Pagnoncelli, il cui
cadavere viene ritrovato in condizioni simili a quello di Giovanna Motta: segni
di morsi sul collo, organi asportati e lembi di carne strappati.
Vincenzo Verzeni
è arrestato solo nel 1873. Cesare Lombroso (che ci si fionda con entusiasmo!) è incaricato di
stendere la perizia psichiatrica: stendiamo un velo pietoso sulle osservazioni
"scientifiche" del Lombroso!
Un
caso ben più solido si ha in Gran Bretagna. Nel marzo 1873 fu impiccata Mary
Ann Cotton, una donna che uccise con l'arsenico almeno 21 persone per
intascarsi (la furbetta!) i soldi dell'assicurazione sulla vita: viene considerata,
nel Guinness dei primati, la prima donna serial killer dell'UK.
Mary Ann, anche
se ciò non la giustifica, ebbe
un'infanzia travagliata per le misere condizioni della sua famiglia che si
sosteneva sul lavoro di minatore di suo padre Michael Robson, un uomo di
profonda religione metodista. Michael educò la figlia ad una severa disciplina.
Quando Mary Ann aveva 8 anni la famiglia si trasferì a Murton dove la bambina
si trovò in difficoltà a relazionarsi con i compagni di scuola evidenziando un
disagio che si accrebbe quando il padre morì precipitando in un pozzo della
miniera di carbone di Murton.
Mary Ann aveva
14 anni quando sua madre si rimaritò con Robert Scott. Il patrigno proseguì
nell'impartire i principi di una rigida educazione a cui la fanciulla si
sottrasse lasciando la famiglia e andando a lavorare come domestica in casa di
Edward Potter a South Hetton, un vicino villaggio. Qui rimase per tre anni fino
a quando tornò da sua madre decidendo di imparare il mestiere di cucitrice ... Poi
vari matrimoni, diversi figli, amanti e altro. Una vita movimentata.
Abusando di arsenico, miscelato a bevande
o come condimento di cibi vari, ne ammazza parecchi.
Il cronista del Times scrisse il 20
maggio 1873:
« Dopo la
sua condanna la sventurata donna appare preda di una forte emozione che per
qualche tempo lascia il posto alla sua freddezza abituale e alla
riservatezza; essa è convinta che le sarà accordata la grazia reale e afferma
risolutamente la sua innocenza per il crimine per cui è stata
condannata. »
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Molte domande di grazia furono
rivolte al Ministero dell'Interno ma nessuna fu accolta. Mary Ann fu impiccata
nella prigione della contea di Durhan il 24 marzo 1873. Il boia utilizzò per
l'esecuzione la tecnica detta della "piccola caduta" che provocava la
morte non per la rottura delle vertebre del collo, ma per un lento (sadico?)
soffocamento.
Qualcuno, forse per esorcizzare la paura, dopo la sua morte le dedicò una filastrocca.
Diventò popolare, la canticchiavano per rievocarne la
spaventosa figura:
«Mary Ann Cotton
è morta e putrefatta
giace nella tomba
con gli occhi spalancati.
Cantare, cantare, cosa posso cantare?
Mary Ann Cotton ha al collo una corda.
Dov'è, dov'è? Penzola in aria
vendendo manine rinsecchite, un penny al paio»
è morta e putrefatta
giace nella tomba
con gli occhi spalancati.
Cantare, cantare, cosa posso cantare?
Mary Ann Cotton ha al collo una corda.
Dov'è, dov'è? Penzola in aria
vendendo manine rinsecchite, un penny al paio»
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