mercoledì 8 marzo 2017

Parole oscure: Noir (I)


PAROLE OSCURE (I)

Che significa "noir"?

a. Un dubbio persistente


Una pistola puntata dal lato oscuro
"Il domani non muore mai" sentenziava James Bond. Il dubbio è ancora più persistente, dico io, quello sul significato del termine "noir" è immortale. 
Trovo però giustificato che il genere noir faccia sorgere dubbi. Sull'argomento sono intervenuto spesso, si vede che non bastava. Ricominciamo allora dal dubbio, padre di tutte le verità. Mi ricordo che, a proposito di dubbi su questo genere letterario, Umberto Eco (a cui piaceva celiare ponendo domande provocatorie) ne “La bustina di Minerva” del n. 32 de l’Espresso, col suo solito acume e sarcastica retorica, s’interrogava sul noir. 
“Mi sento sempre un poco imbarazzato quando mi si parla di un romanzo “noir”, benché il termine sia oggi abusatissimo, sia nelle recensioni che nella pubblicità. Certamente un romanzo noir non è un romanzo giallo …”.
Sarei completamente  d’accordo con U.E. se giallo fosse scritto “giallo”, ma rilevo anch’io da anni una grande confusione. Andea Camilleri e Alicia Gimenez Bartlett scrivono polizieschi, non noir! Non perché i loro personaggi sono poliziotti (che pure conta), ma perché fanno indagini istituzionali. Non vale però l’affermazione “Un poliziesco non è un romanzo noir”. Allora: “Ma cos’è questo noir?”.

La colpa è dei francesi, sono pessimisti mentre noi "pensiamo in giallo"? NO. La colpa del “giallo” è di noi italiani, di un certo Arnoldo. I francesi, invece, nel ’44 appena liberati dagli alleati scoprirono i film americani degli anni ’40, bloccati dai tedeschi occupanti e dal governo fantoccio di Vichy. Gli piacevano parecchio, ma un critico famoso disse (se no che critico sarebbe stat!), sì però sono noir! Arrivarono anche i romanzi, belli anch'essi:   nacque il termine “noir”.
Fin qui niente di male anche perché le copertine erano nere (idea copiata e adattata dai gialli Mondadori).

Una diecina di anni orsono si è scatenata la lotta tra le case editrici (principali colpevoli RTS e l'Espresso) che volevano vendere ristampe di romanzi gialli: erano tutti noir! Il termine "noir" usato a sproposito da markettari trogloditi e incolti s'inflazionò.
Un fenomeno di massa. La faccenda fu persino studiata dagli accademici e, come afferma anche U.E., il risultato è che non ci si capisce più nulla. Non pensate di poter far ordine o chiarirvi le idee. Soprattutto non sperate che vi aiuti io, da tempo ho preso le distanze.
C’è che fa risalire la nascita del genere al film Il gabinetto del dottor Caligari.


  

Il film, capolavoro assoluto dell’espressionismo tedesco, è del 1920. Muto ma onirico e immaginifico. Inquietante e ricchissimo d’immagini e inquadrature stupende. Ma non è un noir!

Altri, sedicenti rigorosi, si rifanno a Il Dr Jeckyll e Mr Hyde.




Molto bello anche questo film, ma siamo fuori strada. Io credo che si debba considerare High Sierra (Una pallottola per Roy in Italia) come un segnale del prossimo arrivo del noir.




E' ragionando intorno a questo film del 1941 che si può trovare il bandolo (noir) della matassa. Una frase per tutte. "Quelli in gamba sono andati, morti o in galera. Vedi, se avessi solo quattro uomini come te, Roy, lavorare sarebbe uno scherzo!".
Non siamo ancora a La fuga (Dark Passage)  sempre con Bogart superlativo, ma il passo è breve.
Per sciogliere l'enigma occorre fare un passo avanti: alla prossima.

(I - segue)

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