martedì 4 aprile 2017

L'ombra del bonsai (1-I)


Sospetti
l'ombra del bonsai
1

Il corriere no-stop dell’A11

I

« Mirko?  No! Se lui fermano, no regge. Lui italiano cacasotto ».
L’albanese veniva dalla gavetta. Piazza Puccini, poi piazza Tanucci, poi la Stazione di Santa Maria Novella. Anni a evitare retate,  appostamenti e sequestri. Anni di sacrifici silenti e sopportazione, tanta. Non gli andava giù che uno nuovo, uno di Scandicci, facesse rapida carriera.
« Italiano, ma sembra ceceno ».
Sancì il capo.
« Kossovaro! ».
L'albanese sputò in terra.
« Cacasotto, ma riflessivo. »
Il capo manteneva ferma la sua decisione.
« E’ piccolo, troppo … lui nano! »
Il pusher, gli vedeva un sacco di difetti.
« Nano, ma pinato! ».
« Pinato? Cos’è pinato? ».
« Robusto; basso ma solido; no una mezza sega come te! »
Gli rispose l’altro con voce metallica. La voce di un capo.
« Ma lui pelato! »
Non si poteva negare, ma che c’entrava? E poi, aveva peli altrove.
« Pelato, ma barbuto! ».
L’albanese, voce stridula, insisteva.
« Porta  orecchino! »
Vasco si stava innervosendo. Come sempre, quando uno mostrava di non esser d’accordo con lui.
« Orecchino, ma d’oro! »
Bashkim non voleva farla finita.
« Oro, argento, rame … come pirata dei caraibi. Dà nell’occhio e  ha solo una vecchia Punto! ».
La risposta fu secca e dura.


« Punto, ma truccata! Ora basta! ».
Bashkim giocò l’ultima carta.
« Basta sta minchia! Mi sembra imbranato! ».
Gelo, poi la sentenza. 
« Imbranato, ma adatto. Come te cinque anni fa, cazzo! Si farà ».
Aveva sentenziato  Vasco, il boss. Al “cazzo” di un livornese con alle spalle sette anni e mezzo, il più lungo, di Porto Azzurro non potevano esserci altre repliche. I tatuaggi, più vistosi di quelli di un boss georgiano di Katalisi, imponevano rispetto.
Mirko, parcheggiato a una diecina di metri col motore acceso, nonostante ogni tanto desse un colpettino all’acceleratore per bearsi del rombo della marmitta taroccata Abarth, aveva sentito tutto. Tirò un  sospiro di sollievo. “Adatto”, così aveva sentenziato il boss. Idoneo a fare il corriere no-stop tra Firenze e Massa. 

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(dati libro) 


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