Indagini seriali in TV
Serie gialle, noir e thriller della TV
(1-7)
Non uccidere
Serie Rai TV prodotta dal 2015.
Ideata
da Claudio Corbucci, ha per protagonista Miriam Leone (ex miss Italia, preoccupata
d'esser troppo bella) nei panni di Valeria Ferro, ispettore di polizia dal
problematico passato familiare. È in onda sulla Rai dal settembre 2015.
La
serie racconta casi riguardanti tristissimi crimini familiari o delitti (poco
motivati e oscuri) commessi in comunità chiuse. A indagare è Valeria Ferro,
ispettore della Squadra Omicidi della Mobile di Torino, quando non va da sola (ma
via!) incontro al pericolo, l'aiutano il
suo braccio destro Andrea Russo, il veterano Gerardo Mattei e il novellino Luca
Rinaldi.
Mentre
si sviluppano diverse indagini, affiora nella bruma lungo il Po il doloroso
passato di Valeria: quando era una bambina, sua madre Lucia è finita in carcere
per l'omicidio del marito, suo padre. La
piccola Valeria (lo è mai stata?) è cresciuta appena fuori Torino con il
fratello Giacomo e lo zio Giulio e, una volta entrata in polizia, è diventata
la compagna di Giorgio, uno degli agenti incaricati delle indagini del delitto,
che ormai ha fatto carriera. Ora che sua madre è uscita dal carcere Valeria,
nonostante i buoni propositi del fratello, rifiuta ogni contatto con la donna
ma continua a porsi domande sulla morte del padre, sulla quale Lucia sembra non
aver detto tutto.
24
(12+12) gli episodi. La prima stagione di Non uccidere è stata trasmessa
in prima visione da Rai3, dalla seconda stagione la serie viene pubblicata in
anteprima sul portale Ray Play, e poi trasmessa da Rai2
Valeria
Ferro è interpretata da Miriam Leone (miss Italia 2008). È troppo bella per
essere un credibile ispettore della questura di Torino, per cui si veste
sempre con un golfino cenere a paricollo e un eskimo grigio di materiale
sintetico. Cerca anche di star gobba (non sarà juventina per caso) e si muove
volutamente in modo goffo e rigido. Carattere
piuttosto impulsivo si mette spesso nei guai.
Ha
un cattivo rapporto con la madre Lucia in seguito all'omicidio di suo padre,
che dalle indagini è risultato essere stato commesso proprio da lei, e motivo
per il quale è stata assente per molti anni dalla famiglia restando in carcere
a scontare la pena.
Gli altri.
Andrea
Russo è il collega di Valeria Ferro
della quale è innamorato e mostra da sempre gratitudine e affetto per il suo
ispettore capo. Fa tanta tenerezza.
Giorgio
Lombardi è il capo di Valeria Ferro, nonché anche suo partner sentimentale, uno
dei primi casi su cui ha indagato è stato proprio il delitto del padre di
Valeria. Il loro rapporto entrerà successivamente in crisi, per il suo rifiuto
di riaprire il caso dell'omicidio del padre di Valeria.
Gerardo
Mattei è il collega "anziano"
di Valeria. Sempre professionale e puntuale.
Luca
Rinaldi è l'anonimo collega "giovane" di Valeria.
La famiglia.
Giacomo
Ferro, il fratello di Valeria, con la
quale vive insieme alla moglie Michela e alla figlia Costanza. A differenza
della sorella non ha problemi ad accogliere la madre quando lei esce dal
carcere.
Michela
Ferro, moglie di Giacomo e madre di
Costanza.
Giulio
Ferro, lo zio di Valeria. Durante l'assenza della madre è stato lui a occuparsi
di lei e di suo fratello Giacomo.
Lucia
Ferro, la madre di Valeria ed è stata condannata a vent'anni di carcere per l'omicidio
del marito. Ne ha fatti 17.
Costanza
Ferro: la nipote adorata di Valeria nonché figlia di Giacomo e Michela.
Nota critica
Nei 7 episodi che ho visto della prima serie (poi
basta!) vengono commessi sette delitti imperdonabili, la vittima è sempre la
stessa: la suspense. Il regista, lo si vede, ha studiato; cap.4 pag. 51: "A momenti di tensione si devono
alternare pause rilassanti che distraggano lo spettatore... ".
Dettame sacrosanto, se c'è la tensione e se le pause sono rilassanti. Peccato che la
tensione sia tutta condensata sullo sguardo vuoto fisso all'infinito
dell'ispettore Ferro (avesse mai un guizzo d'ironia!) tutta presa dal
trasmettere sul video il suo dramma intimo. Peccato anche che le pause siano
solo rallentamenti dell'azione: gambe che scendono lentamente le scale, auto ai
semafori, nuvole di passaggio: non rilassano, distraggono.
La Leone produce involontari effetti ridicoli quando
ghigna affermando che un sospetto o un testimone "mentono". Farebbe
meglio a leggersi un romanzo di Maigret. Consiglio questo anche agli
sceneggiatori che viaggiano indomiti sull'eco delle letture della psicologia imparata
nelle dispense dell'Enciclopedia Curcio.
Recitazione credibile, invece, dei comprimari.
La regia è ancora acerba e a volte naif. Nell'insieme poteva
essere più credibile e più gradevole (che tristezza cala in casa!). Non parlo della
seconda serie, tra conventi e caserme m'è parsa inguardabile.
Voto ***/5
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