mercoledì 17 gennaio 2018

Western in noir (X)


Sconfinati spazi
e
infinite solitudini
Alla scoperta dei lati oscuri del cinema western classico attraverso i  personaggi solitari  più famosi: eroi segnati da un passato enigmatico e attratti da un futuro elusivo.
"C'era una volta il west...ernoir!"

(X)
I personaggi
parte V: l'indiano cattivo e "ribelle"

« Quando un esercito dei bianchi combatte un esercito di pellerossa e vince, questa è considerata una grande vittoria, ma se sono i bianchi ad essere sconfitti, allora è chiamato massacro. »
(detto degli Shawnee, popolo pellerossa del nord America ricordato anche dai Lakota)


L' "uomo bianco" covò rabbia e sete di vendetta per anni dopo la morte in batatglia del generale Custer. La battaglia di Little Bighorn (1876) fu parte della Guerra sulle Black Hills (Colline Nere), territorio di grande importanza mistica e culturale per i nativi Sioux (Lakota), oltre che tradizionale terreno di caccia.  Il secondo trattato di Forte Laramie (1868) aveva stabilito i confini della Grande Riserva Sioux, ma anche lasciato una vastissima area, comprendente parti del Woyming, Montana, Dakota e Nebraska   come terreno "non ceduto", cioè territori che il governo statunitense non riconosceva come parte della riserva indiana, ma su cui non pretendeva sovranità.
Era una zona aperta in cui i nativi americani avevano diritto di muoversi, accamparsi e cacciare, ma di cui gli stessi pellerossa non avrebbero impedito l'uso agli statunitensi. In realtà nessuna delle due parti firmatarie dell'accordo controllava completamente i suoi uomini. 
Sulle colline nere prima si disse che c'era l'oro: faceva comodo far finta di credere che i capi Sioux avessero autorità sui membri della tribù. I Sioux d'altra parte commercivano armi, stoffe e liquori coi bianchi. In quegli anni tutte e due le parti violarono i termini del trattato. 


Varie bande Sioux   tenevano il piede in due staffe, usando le agenzie della Grande Riserva Sioux come base continuavano le ostilità nei territori non ceduti. 


Nelle foto sopra, l'ultimo a destra (il quarto) è Geronimo , famoso capo Apace. Simbolo di tutti i nativi ribelli fu tenuto in prigione ma prima di morire ad ottanta anni si esibiva nelle fiere e nelle manifestazioni di folklore vendendo per suoi i capelli dei nipoti.


Il film L'ultimo Apache parte dalla resa nel 1986 di Geronimo e narra la lotta di fantasia del giovane guerriero Masai. In realtà Geronimo fu davvero il penultimo Grande Capo ad arrendersi, L'ultimo fu Victor, che cedette quattro mesi dopo Geronimo. La figura di Masai è a lui ispirata.
I bianchi, dal 1873, fecero emergere un ulteriore motivo di tensione:  i lavori per la ferrovia Northern Pacific, il cui percorso attraversava un'area che, secondo i nativi americani, apparteneva ai territori non-ceduti. 


Un'area dove pascolavano i bisonti: l'ordine silente era "sterminate i bisonti per sterminare i Sioux!". Questi incidenti fornirono al governo statunitense un pretesto per iniziare la guerra delle Colline Nere. 
I capi dell'esercito pellerossa erano Cavallo Pazzo, Toro Seduto, Fiele e Stella del Mattino. Si racconta che un Grande Capo aspira solo di morire in battaglia. Nessuno di loro sarà accontentato da Manitù (il Grande Spirito). Tre di loro verranno "stranamente" uccisi con assassini minori derubricati a "incidenti"!. i Grandi Capi rano scomodi anche se "pacificati"...


Cavallo Pazzo, indomito guerriero e ribelle reiterato, finì pugnalato a tradimento da un soldato semplice quando ormai si era arreso. Non ci fu processo eppure ne fu testimone il Piccolo Grande Uomo!.


Toro Seduto,  pur pacificato e tranquillo, faceva ancora paura. Emozionava troppo i nativi.


Dopo esser stato costretto (per mandarlo in Europa con Buffalo Bill che faceva da garante) a fare il fenomeno nel circo Barnum, al ritorno fu ucciso a pistolettate, anche lui a tradimento.


Fiele mori per le ferite di baionetta infertigli da un anonimo soldato; anche se non mortali era affetto da diabete (la sua bulimia lo faceva pesare quanto un bisonte!) e non ne guarì.


Stella del mattino fu l'unico dei quattro Grandi Capi a morire di vecchiaia: non male per un guerriero nomade del 1800 arrivare a 73 anni! 

per la precisione al cinema il film più veritiero (nel fatti, non nell'ideologia) è Geronimo.

Apache è invece un classico, ben condotto, ma il finale holliwooddiano è un po' melenso.

Molto pop Chato, ma al cinema è tutto epico...

  (X- segue)


 

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