lunedì 21 maggio 2018

Una tranquilla provincia criminale (XIV)


 Una tranquilla provincia criminale
rassegna di alcuni delitti  della "provincia liquida" italiana


(XIV)
Napoli (I)
Un caso incredibile


Orribile strage al Vomero

Nella notte tra giovedì 30 e venerdì 31 ottobre 1975 (ma il fatto venne scoperto solo il successivo 8 novembre), all'incirca tra le ore 23:00-23:30 e le 5 del mattino, al quarto piano del n. 78 di via Michelangelo da Caravaggio, nella parte alta del quartiere Fuorigrotta, furono uccisi, prima colpiti alla testa con un oggetto contundente improvvisato (e mai identificato) e, successivamente, feriti alla gola con un coltello da cucina, tutti gli abitanti dell'appartamento al quarto piano dell'edificio, ovvero Domenico Santangelo, 54 anni, rappresentante di commercio (ex capitano di lungo corso ed ex amministratore condominiale), la sua seconda moglie Gemma Cenname, 50 anni, ostetrica (ex insegnante), e la figlia di lui, Angela Santangelo, 19 anni, impiegata dell'INAM. 

Ucciso anche  Dick il loro cagnolino Yorkshire terrier  (soffocato con una coperta) forse l'unico ad aver avuto una reazione.  Come si vede dalla foto la Rai si occupò del caso a più riprese.


I corpi di Domenico Santangelo e di Gemma Cenname furono depositati, assieme al cagnolino Dick, nella vasca del bagno padronale; il corpo di Angela fu avvolto in un lenzuolo e adagiato sul letto matrimoniale.


Per quel che riguarda l'aspetto scientifico dell'indagine, nell'appartamento del triplice omicidio, oltre a impronte di scarpa (numero 41-42) impresse nel sangue sui pavimenti di alcune stanze e del corridoio, furono rinvenute impronte digitali su una bottiglia di whisky e una di brandy poggiate su un mobile-radio dello studio di Domenico Santangelo. Era impossibile per la polizia scientifica dell'epoca rilevare, ricostruire e identificare tracce biologiche lasciate dall'assassino sui reperti della scena del delitto. 


Le impronte di scarpa e le impronte digitali risultarono incompatibili con quelle del futuro imputato, Domenico Zarrelli, nipote di Gemma Cenname, figlio di un presidente di corte d'appello deceduto e fratello dell'avvocato Mario Zarrelli, che ne assunse la difesa.

Nessun commento:

Posta un commento