lunedì 15 ottobre 2012

Fumetti in giallo (VI)


Yellow balloons
Quando il fumetto si tinge di giallo
Sesta   parte




Charlie Chan (vedi scheda personaggio sul blog) nasce dalla letteratura, passa con enorme successo nel cinema e  fa produrre anche il fumetto. E’ il detective protagonista di una serie di sei romanzi dello scrittore Earl Derr Biggers. Il primo romanzo in cui appare è Charlie Chan e la casa senza chiavi del 1925. Earl Derr Biggers aveva preso ispirazione nel creare il carattere del personaggio nel 1919 leggendo un articolo di giornale in cui si parlava di un poliziotto di nome Chang Apana. Il volto dei fumetti è quello di Warner Oland che interpretò ben 16 film, ma c’è chi, dopo lo superò.


Le avventure di Charlie Chan iniziano nel dipartimento di polizia di Honolulu. Lì dimostra di possedere gradi doti di detective. La sua fama corre e gli assicura  successi anche al di fuori delle Hawaii portandolo nel 1928 a San Francisco ove viene coinvolto in un caso di omicidio e dove ha l'occasione di incontrare l'ispettore Duff di Scotland Yard che diverrà uno dei suoi migliori amici. Le storie sono semplici, sarebbero stati perfetti telefilm da 45 minuti, come il classico Perry Mason. Proprio per questo passare dalla pellicola alla carta fu facile. Il titolo divenne subito un logo. Lo si vede in alto a destra nell’edizione italiana. Il nome dell’autore è Alfred Andriola, allievo del grande Milton Caniff, riuscì a dare autonomia e grande dignità alle storie a fumetti di Charlie.



Lo dico per ricordare che non è semplice passare dal cinema al fumetto ( per la verità anche il viceversa!) ma se oggi si raffrontano i film coi fumetti credo che questi siano superiori. Andriola disegnò Chan con passione dal 1938 al 1942. Quando la matita passò di mano calò anche il fascino della serie, le copertine sapevano più di Marvel che di Nerbini!


L’influenza di Caniff (Terry e i pirati) sullo stile grafico di Andriola si nota in ogni striscia. Soprattutto il gusto delle inquadrature e la sapiente tracciatura delle ombre.



E’ soprattutto sulle tavole che si apprezza l’abilità grafica e il gusto per la suspense narrativa. La tavola domenicale che vedete è del 30 ottobre 1938. Una delle poche suddivisa in due fasce orizzontali. Quasi tutti le altre sono su tre piani: undici tavole e il titolo. Questa ha un’altra eccezione: l’immagine finale occupa ben un quarto di tavola, ma è per meglio presentare il personaggio. Charlie è i tranquillo relax prima che inizi l’azione!



Si trova a Honolulu (allora considerata mitica e il massimo della vacanza esotica) disteso su un’amaca, si sventola, ha appena letto il giornale e bevuto un succo di cocco. Fumerà un sigaro? A suivre!
(6-continua)

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