lunedì 3 dicembre 2012

Fumetti in giallo (XXIV)


Yellow balloons
Quando il fumetto si tinge di giallo
Ventiquattresima  parte



Max Fridman

Pur essendo trame gialle, le storie di Max sono di "altro genere", credo quasi metafisiche, ma torniamo sulla terra! Le prime due di spionaggio alla Cicero o alla Notorius (come preferite) la terza è bellica: guerra civile spagnola. Max Fridman è un ex agente segreto richiamato in servizio nel 1938. Il suo ruolo di protagonista, pur con forte coinvolgimento morale e emotivo, è di fatto involontario. Discreto, educato e vagamente malinconico, non è  incline all’azione (non ha neanche le phisique du role), eppure si trova sempre coinvolto in storie più grandi di lui. Max, forse, preferirebbe esserne un osservatore,  ma  tra affaires politici, intrighi spionistici, situazioni storiche , lo trovano sempre e comunque dalla “parte giusta”.     



Non è un eroe,  ma sa affrontare con coraggio, le rischiose situazioni in cui si caccia. Anche nei momenti più caldi non perde mai la calma (e la pipa). Del suo passato, da cui sembra perennemente in fuga, sappiamo poco: una ex moglie, una figlia, un  passaporto  svizzero.
Particolare su cui riflettere: in ogni storia, anche se la donna è diversa, è monogamo. Non è quindi un James Bond!



Appare per la prima volta nel 1982 (Rapsodia ungherese) e, nonostante il successo mondiale, è difficile collocare il personaggio Max Fridman in una categoria “professionale”, come ogni agente segreto che si rispetti! Di certo i romanzi sono thriller internazionali.
Max Fridman arriva a Budapest. Il freddo, il vento e la morte abitano le strade della città dove spie naziste e francesi si affrontano senza pietà. In mezzo alla sarabanda di questa guerra nascosta, affascinato dalla perversa Cléo, disorientato dal temibile Von Kluberg e atteso dalla giovane e fragile Ethel, Max   dovrà evitare le trappole di questa strana rapsodia ungherese …




Ne La Porta d’Oriente siamo a fine estate 1938.
L'Europa  incerta traballa. Hitler affina le sue armi. Stalin innesca una feroce repressione … Ai quattro angoli del mondo, i servizi segreti delle principali potenzesi dichiarano una guerra implacabile, spietata.
L'ingegnere Stern è il fulcro in questo conflitto nascosto. Perseguitato, braccato dalle spie di Stalin, Stern trova rifugio a Istambul. In questa città cosmopolita, Max Fridman e l'inqiuetante Marta Witniz tenteranno l'impossibile per salvarlo. Nel cuore del gran Bazar, all'ombra dei minareti, nel dedalo dei Souks, un conflitto larvato, sotterraneo, ma volte efferato, contrappone fra loro spie di ogni provenienza …


Il tratto di Vittorio Giardino, a linea chiara come gli artisti di scuola belga, è delizioso. Delle tavole non si apprezzi  solo la qualità del disegno, ma soprattutto nella capacità di rappresentare il movimento. Sopra una tavola in cui  Giardino fa muovere tutta la storia  come fosse un piano sequenza: il suo è un disegno animato tutto d’insieme, molto cinematografico.



La terza storia: No pasaran!. Ottobre 1938. Appena reduce dal suo viaggio a Istanbul dove si era dovuto districare in un  labirinto di insidie fra spie e servizi segreti di  mezzo mondo, Max Fridman si dovrà confrontare nuovamente, e suo malgrado, con un'altra appassionante avventura. Si ritroverà, alla ricerca di un amico, catapultato nel cuore della guerra di Spagna, proprio sul fronte dei combattimenti. Alla maniera dei grandi reporter dell'epoca come Capa o Dos Passos, Vittorio Giardino ci racconta e ci fa rivivere questo drammatico momento storico, fino al tragico bombardamento di Barcellona. Si notino, nella tavola alcune similitudini con Intrigo Internazionale!

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