Dal bicchiere di latte al campo di mais
Ripartiamo da dentro una casa per poi spingerci a North by Northwest. I film thriller, quelli capolavoro, lasciano scolpita
la nostra memoria: siamo in una casa da ricchi, lui sale lentamente, ma con passo deciso, le scale.
La zona
è immersa nella penombra, ombre scandite, traverse e contrastate; un reticolo, ragnatela, ispirato
dall’espressionismo tedesco. Lui, il marito (sguardo da Suspicion!), ha in mano un vassoio: sopra un
bicchiere di latte, misteriosamente opalino, destinato alla moglie. E’ una
delle scene più famose e inquietanti del cinema. Alfred Hitchcock aveva avuto
la trovata geniale: una lampadina dentro il bicchiere! Quel bicchiere
ammiccante era il calice della suspense, in un thriller coniugale la tensione toccava un culmine mai più raggiunto.
Altre tensioni, nel film, ci sono in scene all'aperto (metà delle quali, come sapeva fare Hitchcock, erano girate in studio) ma non si raggiunge mai questo culmine.
Il Thriller prende nome dal film Gaslight. Thriller è una storia dove una
vittima inconsapevole si trova a vivere momenti di forte tensione dovuti a un
pericolo di morte incombente. A questo punto riferiamoci alla triade del
delitto, da me più volte usata (vedi nel blog).
C’è una moglie giovane e ricca. Quando
la minaccia (vera o presunta) viene dal marito (ovviamente l’ha sposata per interesse o è subentrato un
forte interesse), siamo nel thriller coniugale. Un altro ingrediente importante
è l’amico
di lei, che l’ama in silenzio, per almeno la metà del film, ma poi la salva. Sì,
il lieto fine è assicurato!
Altro elemento che gioca un ruolo importante
è il modo con cui il marito
cerca di liberarsi della moglie. Per lui è doppiamente importante non farsene
accorgere: impunità ed eredità. L'ideale sarebbe un Delitto perfetto, come
aveva capito Alfred Hitchcock!
I modi si evolvono seguendo usi e costumi
dell'epoca in cui si cerca di consumare il delitto. In età vittoriana si
cercava di mandare la moglie in manicomio, o comunque farla uscire pazza per
ingabbiarla in una camicia di forza, anche semplicemente metaforica: una dominanza
psicologica!
Poi droghe o veleni somministrati in
dose mitridatica con l'aiuto di liquidi d'aspetto rassicurante. Infine un killer,
distraendo o confondendo la moglie col telefono!
Tutti modi che sono potenziali generatori di
tensione, certo perché la suspense è l'elemento base di un thriller, dove la
minaccia è focalizzata sulla vittima ignara.
Il termine thriller prende vita
proprio da queste trame, ma si estende presto anche ad altre situazioni, anche all'aperto (Il Maratoneta), con altrettanta
tensione e partecipazione emotiva dello spettatore.
Zio Alfred sviluppando scene indimenticabili (Intrigo Internazionale) all'aperto (in spazi dall'orizzonte perduto) , lo portò alla perfezione completa.
Ma poi il culmine, almeno per Dustin, si ha quando, chiuso (e legato) in una stanza capisce d'essere vittima predestinata e vede chi gli vuole male!
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