Yellow balloons
Quando il fumetto si tinge di giallo
Introduzione (IV)
Realismo
e classicismo tra i '60 e i '70
Alack Sinner segna, con cupa impronta
classica, questo periodo. Storie decisamente hard boiled, crude e scarne. Nerissime. Un
punto d'incontro con Philip Marlowe, ma per arrivarci dobbiamo iniziare con un
classico che non sapeva di esserlo. Diabolik, classico, lo è diventato dopo lunga
militanza e il suo nemico più acerrimo non è Ginko, ma la critica.
E' il 1962, l'Italia sta
vivendo il boom economico. Crescita, benessere, auto per tutti ... perché non
un efferato ladro di diamanti, ma anche assassino? Mascherato, per giunta, e
dotato di Jaguar-Etype. Al n.3, siamo già nel 1963, le sorelle Giussani, le
ideatrici, gli affiancano Eva Kant. Sarà un successo planetario.
Non passa un anno che sulla scena,
sempre italiana e sempre in edicola, arriva Kriminal. Nasce per pura imitazione
e per far concorrenza ma la penna di china è speciale. Inoltre è molto più
cattivo ed efferato: ha come maschera un teschio! Sulla calzamaglia nera ha
disegnato uno scheletro!
Grazie alle censure e al conseguente
dibattito si crea (al di la degli innegabili meriti) un altro personaggio di
successo. Moltissimi, da quel momento, gli emulatori. tutti di bassa e volgare qualità.
Passano gli anni con i due delinquenti
in stretta concorrenza, cone venti anni prima Coppi e Bartali.
Bisognerà
aspettare il 1970 per il Commissario Spada. Le sue indagini entrano sulla scena da una porticina di servizio. Sono
state pubblicate su Il Giornalino
fino al 1982. Storie particolari: uno
dei pochi esempi di poliziesco all’italiana legato a tematiche di attualità.
Non
deve però meravigliare, sono gli anni del cinema delinquenziale verità o "noir
- poliziottesco" (Milano calibro nove). Sono anche gli anni terribili,
detti di piombo, delle P38 nei cortei di protesta (vedi l'immagine a sinistra).
Meno
male che questa seriosità viene quasi subito addolcita e irrisa dal Nick Carter di
Bonvi. Nato per la TV si dimostra
efficace anche sulla carta.
Nasce
da un classico e diventerà un cult. I suoi
motti celebri, ma ossessivi, ritornelli. Siamo nel 1972, "E
l'ultimo chiuda la porta!".
Figuriamoci
se l'ultimo chiude la porta! La riapre con vivace ridondanza: parlo di Benito
Jacovitti. Subito intuisce le potenzialità comiche e surreali del noir
irridente. Nasce Cip l'arcipoliziotto. E' la fine del 1972 e l'autore è ormai
una gloria nazionale: il suo diario Vitt ha invaso da anni tutte
le scuole di ogni ordine e grado.
Sulla
scia di questi cambiamenti nasce senza clamore a Bologna il capolavoro del noir
a fumetti italiano. E' il 1972: Vittorio Giardino, ingegnere con la gran passione
dei fumetti, crea Sam Pezzo un investigatore privato bolognese ispirato a Sam
Spade. il trionfo della linea chiara nel noir: una specie di ossimoro!
Sam,
sguardo irriverente e sardonico, con Sam Spade non ha in comune neppure
l'impermeabile che è quello, tale e quale di Philip Marlowe. L'ambientazione
emiliana è geniale e Bologna sembra un sobborgo di Los Angeles.
A
New York ci porta invece Alack Sinner, lui sì che è parente stretto, figlio
direi, di Philip Marlowe! E' il 1973 ed è anche il trionfo del noir hard boiled
a fumetti. Storie angoscianti, scure, che ti pesano addosso, ambientate nella
peggior New York che si possa immaginare..
Alack
non rallegra il lettore, lo angoscia. E' scuro il tratto, chiaroscuri con la
profondità del buio dell'inferno, e personaggi senza speranza. Alack agisce,
non ne può fare a meno, ma non crede di poter cambiare il mondo, né il
quartiere. Come ho affermato all'inizio è un classico e si rifà ai classici,
esasperandone il clima cinico e pessimista: di peggio, lo vedremo, solo Sin
City.
Con Daniel Kendew
- 1975 - si torna in italia, si torna al colore (copertine splendide), e si torna
all'azione, ma è un "giustiziere della notte" e non c'è neppure un
velo di paradossale ironia.
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