mercoledì 25 settembre 2013

Fumetti in giallo - Introduzione (IV)

 

Yellow balloons
Quando il fumetto si tinge di giallo
Introduzione (IV)

 

Realismo e classicismo tra i '60 e i '70
 
Alack Sinner segna, con cupa impronta classica, questo periodo. Storie decisamente hard boiled, crude e scarne. Nerissime. Un punto d'incontro con Philip Marlowe, ma per arrivarci dobbiamo iniziare con un classico che non sapeva di esserlo. Diabolik, classico, lo è diventato dopo lunga militanza e il suo nemico più acerrimo non è Ginko, ma la critica.
E' il 1962, l'Italia sta vivendo il boom economico. Crescita, benessere, auto per tutti ... perché non un efferato ladro di diamanti, ma anche assassino? Mascherato, per giunta, e dotato di Jaguar-Etype. Al n.3, siamo già nel 1963, le sorelle Giussani, le ideatrici, gli affiancano Eva Kant. Sarà un successo planetario.
 

 
Non passa un anno che sulla scena, sempre italiana e sempre in edicola, arriva Kriminal. Nasce per pura imitazione e per far concorrenza ma la penna di china è speciale. Inoltre è molto più cattivo ed efferato: ha come maschera un teschio! Sulla calzamaglia nera ha disegnato uno scheletro!
 
 

Grazie alle censure e al conseguente dibattito si crea (al di la degli innegabili meriti) un altro personaggio di successo. Moltissimi, da quel momento, gli emulatori. tutti di bassa e volgare qualità.
Passano gli anni con i due delinquenti in stretta concorrenza, cone venti anni prima Coppi e Bartali.
Bisognerà aspettare il 1970 per il Commissario Spada. Le sue indagini entrano sulla scena da una porticina di servizio. Sono state pubblicate su Il Giornalino fino al 1982. Storie particolari:  uno dei pochi esempi di poliziesco all’italiana  legato a tematiche di attualità.   
 
 
Non deve però meravigliare, sono gli anni del cinema delinquenziale verità o "noir - poliziottesco" (Milano calibro nove). Sono anche gli anni terribili, detti di piombo, delle P38 nei cortei di protesta (vedi l'immagine a sinistra).
Meno male che questa seriosità viene quasi subito addolcita e irrisa dal Nick Carter di Bonvi.  Nato per la TV si dimostra efficace anche sulla carta.

 


 
Nasce da un classico e diventerà un cult. I suoi motti celebri, ma ossessivi, ritornelli. Siamo nel  1972, "E l'ultimo chiuda la porta!".
Figuriamoci se l'ultimo chiude la porta! La riapre con vivace ridondanza: parlo di Benito Jacovitti. Subito intuisce le potenzialità comiche e surreali del noir irridente. Nasce Cip l'arcipoliziotto. E' la fine del 1972 e l'autore è ormai una gloria nazionale: il suo diario Vitt ha invaso da anni tutte le scuole di ogni ordine e grado.
 
 
Sulla scia di questi cambiamenti nasce senza clamore a Bologna il capolavoro del noir a fumetti italiano. E' il 1972: Vittorio Giardino, ingegnere con la gran passione dei fumetti, crea Sam Pezzo un investigatore privato bolognese ispirato a Sam Spade. il trionfo della linea chiara nel noir: una specie di ossimoro!
 
Sam, sguardo irriverente e sardonico, con Sam Spade non ha in comune neppure l'impermeabile che è quello, tale e quale di Philip Marlowe. L'ambientazione emiliana è geniale e Bologna sembra un sobborgo di Los Angeles.
A New York ci porta invece Alack Sinner, lui sì che è parente stretto, figlio direi, di Philip Marlowe! E' il 1973 ed è anche il trionfo del noir hard boiled a fumetti. Storie angoscianti, scure, che ti pesano addosso, ambientate nella peggior New York che si possa immaginare..

 


Alack non rallegra il lettore, lo angoscia. E' scuro il tratto, chiaroscuri con la profondità del buio dell'inferno, e personaggi senza speranza. Alack agisce, non ne può fare a meno, ma non crede di poter cambiare il mondo, né il quartiere. Come ho affermato all'inizio è un classico e si rifà ai classici, esasperandone il clima cinico e pessimista: di peggio, lo vedremo, solo Sin City.
 
 

 
Con Daniel Kendew - 1975 - si torna in italia, si torna al colore (copertine splendide), e si torna all'azione, ma è un "giustiziere della notte" e non c'è neppure   un velo di paradossale ironia.

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