Yellow
balloons
Quando il
fumetto si tinge di giallo
Introduzione
(II)
Gli albori
Nick Carter è il padre (o il nonno, se preferite!) del detective “ammerikano”! Apparve per la prima volta
in un libello (del costo di un dime:
10 centesimi di dollaro) nel 1886. Erano gli anni dei romanzi d’appendice e
dall’altra parte dell’Oceano, un anno dopo (1887), cominciò ad indagare
Sherlock Holmes con tutt’altri metodi! Nick, eroe popolare superdotato, era già famoso negli ultimi anni dell’800, ma
appariva solo in romanzi a puntate su giornali o su libretti dime, appunto.
Verso
il 1910 queste storie cominciarono ad essere sempre più riccamente illustrate. All’inizio c’era solo una copertina molto ricca e curata,
ora si trovavano belle tavole anche all’interno della storia. Così inizia il
romanzo “Lo sterminatore dei malfattori”: “Una società brillante riempiva le sale splendenti di luce.
Orazio Belden, il ben noto milionario, dava una festa nel suo palazzo nella Fifth
Avenue di New York. Malgrado l’ora tarda, numerosi invitati non cessavano di arrivare
alla dimora principesca dell’Anfitrione, …”
Sopra
un’immagine con in primo piano una bella fanciulla alla Mucha e sullo sfondo la
festa! Non erano ancora fumetti, ma il percorso era iniziato. Le pubblicazioni
continuarono a riscuotere successi per altri decenni.
Il
processo di crescita della parte illustrata, pur con enormi potenzialità e qualità,
era lento. Se ne accorse Chester Gould, un geniale autore e sceneggiatore dotato
anche di intuito commerciale. Nel 1931, dette vita alle storie a fumetti di
Dick Tracy. Il successo fu molto al di sopra delle aspettative. Tanto che molti
cercarono di imitarlo. Erano gli anni di
Sam Spade e Dashiell Hammet si affermava come punto di riferimento letterario
dell’hard boiled.
Non
era impresa facile e per anni le dure storie di Dick, ancora più hard boiled delle
indagini di Sam Spade, furono sempre in testa alle classifiche di vendita e di
gradimento.
Uno
dei più spudorati imitatori fu Dan Dunn, ma basta guardare il profilo dei due
detective per capire che Dick è innovativo e “moderno”, quasi futurista, mentre
Dan è ancora legato al liberty. Per non parlare dello sfondo dell’immagine di
copertina. Quella di Tracy è esplosiva, mentre
Dunn osserva da un oblò una scena molto statica.
Pochi
anni dopo anche Nick Carter esordisce nei fumetti. Non avrà mai lo stesso successo
dei romanzi dime.
Che
dire poi di Steve Roper? Era iniziata come striscia umoristica, ma il successo
di Dick Tracy e dei suoi imitatori lo fecero presto virare verso il noir.
Anche
Buck Ryan nasce allo stesso modo di Dunn, ma il disegno è più evoluto e moderno.
Nell’insieme risulta più realistico di Dick Tracy. Non è detto che sia un bene,
le strisce di Chester Gould infatti, utilizza uno stile più comics per esaltare
i tratti sgradevoli dei criminali che in tal modo appaiono veramente “cattivi”!
Charlie
Chan a fumetti è dovuto al cinema. Numerosissimi sono i film della serie e quando le sue storie uscirono a fumetti
trovarono migliaia di lettori giù pronti alla fruizione.
Infine
voglio citare Topolino detective. Non tanto per lui, già noto eroe in tante avventure tinte di mistero, forse di giallo. Bisogna ricordare Macchia nera: è col
suo arrivo che il topo veste i panni del detective. Così anche i bambini potevo
leggere storie noir, più adatte ai piccoli, ma non meno affascinanti.
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